Data: 28/4/1889



Luogo: Milano

ID: CLET000514




64

p.117-118-119-120

CLET000514

 

 

Milano 28 Aprile 1889

Carissimo Maestro ,

 

La lunga discussione d'jeri a sera, mi ha molto impressionato, e non mi lasciò passare una notte tranquilla, perché rimasi con molti dubbi e timori. Primo fra questi, che ad onta delle modificazioni ideate, l'opera non si accorci ancora di quel tanto ch'è assolutamente necessario, e che nel fare le modificazioni stesse, Ella si lasci trascinare dalla di lei esuberante natura musicale, e così aggiunga, anziché levare. Altro vivissimo dubbio è che non si arrivi in tempo ad avere pronte le modificazioni, nel caso venisse deciso di dare ancora in Maggio l'Edgar  per 2 o 3 sere. L'apertura del teatro ha luogo fra il 10 ed il 14 per chiudersi il 24 circa. Se tutte le modificazioni non sono date nel più breve tempo possibile, mi domando come si potranno accomodare partitura, parti, guide, cori ecc. ecc!!.

Ci troveremo coll'Impresa , che ci chiederà tutto questo, che non sarà pronto..... succederanno guai, proteste...... e non si potrà ridare l'opera .

Venendo poi alla materiale esecuzione, non posso darle la copia della partitura: giacché è assolutamente necessario ch'Ella accomodi l'originale, il quale deve essere conforme a quello che si rappresenta.

Io capisco benissimo il di lei bisogno e desiderio di fiatare liberamente otto giorni fuori di Milano : ma ciò vuol anche dire non giungere in tempo a fare quanto occorre - e quanto occorre, vuol dire: avere giorno per giorno, anzi ora per ora, i brani modificati, onde immediatamente preparare il materiale pel teatro . Se Ella si assenta prima di fare tutto ciò è necessario rinunciare alla ripresa d'Edgar  = giacché dato il caso che l'Impresa me lo richiedesse, mai e poi mai assumerei una così grave e pericolosa responsabilità, se non nel momento istesso in cui tutto sia pronto materialmente. Si tratta quindi di un lavoro rapido e febbrile: capisco che a Lei ciò può costare molto!....dopo le fatiche e le emozioni testé provate: ma, perdio, non si è Puccini per niente, non si è nel fiore della vita, per temere queste, e cose ancora più forti e gravi. Certamente Ella ha il pieno libero arbitrio di fare quanto crede: io non posso che parlarle da uomo pratico, che conosce uomini e cose da lunghi anni ed esporle i fatti con quella franchezza che mi viene dal grandissimo affetto e dalla grandissima stima che le porto.

Badi, Puccini, ch'Ella è in uno dei momenti più critici e difficili della Sua vita artistica – e dico così non per le fanfaluche dei famosi critici d’arte: ma perché si tratta di aprire una breccia, salirvi con coraggio e perseveranza, e piantarvi il vessillo vincitore. Io che non sono né scrittore, né artista, né operista, mi sento addosso la febbre per questo Edgar , perché in esso leggo a chiare note tutto l’ingegno suo, tutte le speranze dell’avvenire: ma per realizzare tutto questo, bisogna seguire il motto: excelsior.

La interminabile discussione di pressoché 5 ore!!… d'jeri sera, mi ha spaventato. Il nostro buon Fontana si è mostrato un oratore eloquente, ma cavilloso!!... un filosofo-avvocato, più che poeta: le sottigliezze de’ suoi ragionamenti sono ammirevoli, ma non commuovono, né persuadono – egli si mantiene nelle stesse idee di prima: ha un alto sentire di sé, il che lo onora moltissimo, ma il che pure inceppa la fantasia e la personalità del musicista, il quale è tutto….. perché è lui che colorisce il quadro, e lo presenta al pubblico, e senza di lui il quadro è Zero!

Badi, egregio Puccini, ch’io non sono affatto coi sistematici denigratori del libretto dell'Edgar : volere o volare, vi sono due atti buoni ed efficaci, ed è già gran cosa: ma vi sono molte oscurità, molte inverosimiglianze, appunto per le teorie del Fontana , che vorrebbe tutti pensassero colla di lui testa. E ciò mi impressiona tanto più, in quanto che dai lunghi discorsi d'jeri sera, ho la convinzione che a nulla gioverà, né ora, né poi, l’esperienza di questi giorni. Sfrondando pure di tutte le esagerazioni, di tutte le cattiverie le crudeli critiche fatte al libretto, pure vi è qualcosa di vero in esse, delle quali bisogna tenere un certo conto!.... ed io temo invece il contrario.

La conclusione di questa mia lunga lettera è questa: che prima di dar mano ai ritocchi dell'Edgar  è necessario ch’io parli a Lei, solo: è necessario che oltre la parte artistica del lavoro, si stabilisca meglio la parte materiale di esso, per non fare un buco nell’acqua, e trovarci a mani vuote, nel momento opportuno!!... rovinando tutto l’edificio.

Bisogna decidere, assolutamente se si può, o non si può ridare l’opera fra pochi giorni. Tutti i ragionamenti sono perditempi inutili.

Perciò la prego favorirmi a casa mia, oggi stesso, per mezzo giorno preciso, perché più tardi devo assentarmi: ed è urgente che di tutto quanto le scrissi, le parli ancora una volta.

Cordialmente e con alta stima

Suo Aff.mo 

Giulio Ricordi

64.

pp. 117-120

CLET000514

 

Milan, 28 April 1889

 

Dearest Maestro ,

 

Our lengthy discussion yesterday evening left me feeling most distressed, and I passed a troubled night because of the many doubts and fears that remain. First among them is that, despite the modifications that were made, the opera still absolutely needs to be shortened further, and that when you change things you give way to your exuberant musical nature and end up adding more material rather than removing anything. Another burning doubt I have is that the modifications will not be ready should it be decided to mount more performances of Edgar for 2 or 3 evenings in May. The theatre opens between the 10th and the 14th and closes around the 24th. If all of the modifications are not delivered as soon as possible, I ask myself how it will be possible to adjust the score, instrumental parts, cued parts for the soloists, choral parts, etc. etc.!!.

We’ll find ourselves answering the Theatre when asked about all this that it will not be ready..... there will be trouble, objections..... and it won’t be possible to mount the opera.

   With regard then to the performance material, I cannot give you the copy of the score since it is absolutely necessary that you make your changes on the original, which has to reflect what is performed.

   I understand only too well how you long for some fresh air far from Milan for eight days, but that also means not arriving in time to do what is necessary – and what is necessary means that we receive the modified pieces day by day, indeed hour by hour, in order to immediately prepare the material for the theatre . If you leave before doing everything it will mean giving up this production of Edgar since, if the Theatre were to ask me, I would never, ever assume such a serious and perilous responsibility if not precisely when everything is materially ready. This means that there is some feverishly urgent work to be done; and I know it can be grueling!.... after all your recent exertion and emotional suffering – but by God, I’m talking about Puccini no less, a young man in full form capable of confronting these and even more stringent and serious challenges. Certainly you are perfectly free to do as you please; I can only speak to you as a pragmatist who has come to understand men and things over many long years, and who presents the facts to you frankly out of the enormous affection and respect I have for you.

   Take heed, Puccini, that this is one of the most critical and difficult moments of your artistic life – and I say this not with reference to the rubbish of those famous critics of art, but because you are about to open a breach, surmount it with courage and conviction, and plant your flag as the victor. I, who am neither a writer, nor a performer, nor a composer of opera, find myself feverish with anticipation for this Edgar , because it so clearly bespeaks all of your brilliance, all of the hopes for the future; but if all of this is to be realized, one must follow the motto: excelsior.

   The endless discussion of nearly 5 hours!!... yesterday evening frightened me. Our good Fontana proved himself to be an eloquent orator, but a niggling one!!... a philosopher-lawyer, more than a poet: the subtle detail of his reasoning is admirable but it is neither moving nor persuasive. He maintains the same ideas as before: he thinks quite highly of himself, which is much to his credit, but it also gets in the way of the imagination and the personality of the musician, who is everything..... because he is the one who paints the picture and presents it to the public, and without him the picture is Nothing!

   Be advised, dear Puccini, that I am by no means among those who systematically denigrate the libretto for Edgar : the fact that there are two good and effective acts cannot be denied, and that is already a great thing; but there are also many obscure and improbable points, thanks to the theories of Fontana , who would have everyone think as he does. And this disturbs me even more, given that I came away from the long discussions of yesterday evening convinced that no gain will ever be had from the experience of these days. Even if one were to prune away all of the exaggerations, all of the ill-intended and vicious criticisms of the libretto, there are still bits of truth in them which must be taken into account!.... and I fear instead the opposite.

   The conclusion of this long letter of mine is this: that before undertaking further revisions to Edgar it is necessary that I speak to you, alone: beyond the artistic part of the work, the material part needs to be more clearly established so as not to waste any effort and find ourselves empty-handed just when an opportunity presents itself!!... bringing the entire edifice to ruin.

A decision must absolutely be reached in the next few days to determine whether or not it is possible to mount the opera. Any other line of reasoning is a waste of time.

   I would ask therefore that you come to my home today at noon sharp, because later I will need to leave; and it is urgent that I speak with you again of all that I have written here.

   Cordially, and with highest regards,

Yours most warmly,

Giulio Ricordi

 

 

Persone citate
Ferdinando Fontana

Opere citate
Edgar

Luoghi citati
Milano

Teatri citati
Teatro alla Scala

Tipologia copialettere
Sottotipologia lettera
Scrittura manoscritto
Lingua italiano

Lettera titolo DOC01827.064
Segnatura Volume DOC01827
Anno 1888-1901
Volume 01
Pag 117-120
Nr. pag 4