Data: 19/11/1906



Luogo: Milano

ID: CLET001116




19 novembre 1906

M. Giacomo Puccini

Hotel de Londres                  Paris

Caro Puccini.

              Sono di pessimo umore, anzi sono adrittura sfiduciato!!... per cui non faccia troppo caso se troverà acre e pessimista questa mia: ma è così, tanto per tutte le noje grandi che mi tormentano, quanto per la sua del 16, da cui traspare un non so che d’annojato, che mi rattrista. Già, questi famosi teatri esteri e specialmente i parigini, quando devono mettere in scena un’opera nuova, diventano una burletta!... e la perdita di tempo è enorme. Meno male se, durante la lunga dimora costì si fosse condotto a termine il nuovo libretto!... ma a quanto pare siamo allo statu quo!... coll’aggravante di non poter più contare su Illica, perché non vuol recedere dalle sue idee e quindi vorrebbe far lui il libretto.... il che non è possibile. Dovendo rinunciare a Illica, badi bene che non si può far uso di nessuna delle sue idee e così.... punto e da capo.

              Quanto all’incarico di tradurre la tragedia di Wilde.... bravo... proprio è andato nei birilli colla sua.

A meno di non aver pattuito espressamente e per iscritto, dando incarico di tradurre, Ella si è già fabbricato un primo collaboratore!! – Ma.... quali pretese avranno gli eredi o gli aventi causa di Wilde?... – In ogni modo collaboratore N° 2! – Poi ci sarà, al caso, il librettista od anche i librettisti N° 3, 4, 5!!.. E allegri che andiamo bene: e si pigli pure poi a calci quella sanguisuga che è l’editore, il quale nuota nei milioni.... che dico...nei miliardi.... mentre i poveri succhiati compositori

   “vanno raminghi e poveri

    Cercando un pane agli uomini!”

Ella rimarrà alquanto sorpreso leggendo questo: ma è appunto cogli amici, cogli uomini che si stimano e si amano che si può fare uno sfogo .... e mettere le cose a posto, anche riguardo ai milioni che la casa guadagna .... così ad ufo. E la vuol sapere, caro Puccini, una verità? A tutt’oggi Butterfly è una passività, in quanto che la quota di spettanza all’editore non copre – e ce ne vuole – le spese di amministrazione, di rappresentanza, di viaggi, controviaggi, dimore, regali, banchetti e tutti gli accidenti simili!!

Ma questo.... lo dico perché se tutti gli affari andassero così, sarei proprio costretto ad andare io “ramingo e povero” e forse il sor Giacomo, sempre buono, verrà qualche volta a prendermi coll’automobile di 275 H.P. per farmi fare il giro dei bastioni, quale divertimento all’ “alma oppressa”!.

 Ma poi.... viva sempre a Madama Butterfly e Monsieur Puccinj! – ed il sor Giacomo, e il Doge e l’Imperatore. Che Ella ben sa come io la tenga quale mio figlio e che sempre ed uguale è il mio affetto per Lei, così come la mia fiducia! -

Soltanto vorrei veder chiaro in quella fitta nebbia dell’avvenire, per la quale non discerno come, quando apparirà il sole ad illuminare “Concita”

Ella non potrà mai dire ch’io non mi sia prestato ad ogni suo desiderio, ed anche ultimamente ripresi le amichevoli relazioni con Illica, onde poter coadjuvare al raggiungimento dello scopo desiderato..... e siamo al sicut erat in principio! Tanto che ritengo che oggi il mio fegato ha fabbricato tanta bile da poter impiantare una Società Anonima per azioni! Mi scriva qualche cosa di bello..... che mi rallegri: mi scriva che sta benone!...

Quanto ai compositori francesi, inglesi, tedeschi, turchi, abissini ona manega de ciole! Ed è per questo che ancora di più mi arrabbio pensando al nostro Doge! –

              Una lunga, cordiale stretta di mano

                                                                       Dal suo Aff

                                                                                     Giulio Ricordi

Trascrizione di Graziella Bertelli

Opere citate
Madama Butterfly

Tipologia copialettere
Sottotipologia lettera
Scrittura manoscritto
Lingua italiano

Lettera titolo CLET001116
Segnatura Volume DOC00979
Anno 1906-1907
Volume 07
Pag 261-264
Nr. pag 4