Data: 22/1/1895



Luogo: Milano

ID: CLET002727




DOC02173.029

CLET002727

 

Seduta del 22 Gennaio 1895

Ordine del giorno: Trapasso stabile Officine al capitale sociale - Caratura Strazza.

 

Presenti: Giulio Ricordi (voti 2) - Luigi Erba (voti 4) - Luigi Brentano (voti 4) - Giuseppe Pisa (voti 2) - Francesco Gnecchi (voti 1) - Erminio Bozzotti (voti 1) - Totale voti 14.

 

Si dà lettura del verbale della seduta precedente che viene approvato e firmato. Quindi è invitato ad intervenire il Sig.r Avv.o Umberto Campanari.

 

Campanari ─ da lettura della Convenzione privata fra il Signor Giulio Ricordi e gli altri Soci, concernente lo stabile delle officine sul viale di Porta Vittoria. Esaminata tale convenzione, non vi può essere alcun dubbio sull’obbligo del Gerente di passare le Officine al capitale Sociale. Questa convenzione ha e mantiene il suo vigore.

 

Brentano ─ Domanda se quell’atto abbia ancora valore, dal momento che il trapasso doveva effettuarsi entro un anno.

 

Campanari ─ Il trapasso non si fece, per schivare la forte spesa per la tassa di registro.

 

Gerente ─ Come già ebbi a dichiarare sono sempre pronto a fare il trapasso e già il notajo ha predisposto quanto occorre: però mi pare inutile andare incontro ad una forte spesa. Chiedo all’Avv. Campanari se a rassicurare i Soci, non convenga fare un atto nuovo.

 

Campanari ─ Credo superfluo: la convenzione c’è e non si distrugge: basta riconfermarla a verbale.

 

Gnecchi ─ Teme si vadi incontro a qualche inconveniente qualora si dovessero produrre i verbali.

 

Campanari = Non crede vi sieno inconvenienti ⎼ e propone si ponga a verbale quanto segue:

“Su proposta dei Soci relativamente all’obbligo del Gerente di effettuare il pagamento delle £e 200,000 a saldo sua quota nel capitale Sociale, mediante cessione dello stabile delle Officine di Porta Vittoria tuttora intestato al medesimo Gerente Comm. Giulio Ricordi, vien data comunicazione di un precedente accordo in data 30 Maggio 1888 col quale veniva stabilito l’obbligo di cui sopra. I Signori Soci ne prendono atto, convenendo che tale cessione debba regolarmente effettuarsi dietro richiesta della maggioranza dei Soci. Degli accordi precedenti una copia in carta libera trovarsi depositata negli atti della Società.” 

 

Tale dichiarazione viene approvata all’unanimità.

 

Erba ─ riferisce intorno alla intervista col Signor Gustavo Strazza: al quale chiese se per metà della caratura accettava di lasciarla nella società al 4½%, ed averla di ritorno poi. Strazza accettò anche di lasciare intestata la sua quota di caratura, mentre gli aquirenti [sic] gli rilascerebbero ricevute dalle quali risulti ch’esso non fa più parte della Società.

 

Brentano = Mi pare che in tal modo è la Società che fa una operazione: per la rimanente metà della caratura Strazza bisognerebbe prender tempo e non impegnarsi, perché alla fin fine dovremo restituire le 200,000 lire. Può la società fare tale operazione come mutuo?

 

Campanari ─ prendendo a mutuo 200,000 lire da Strazza la caratura rimane di 200,000 lire, quindi bisognerebbe diminuire il capitale Sociale a £3,000,000.

In conclusione l’Ing.e Strazza è, o non è Socio.

 

Pisa ─ Non è Socio.

 

Campanari ─ Allora mancano le 200,000 lire al capitale sociale. Prima di fare un atto preliminare, bisognerebbe ricorrere ad un espediente: vorrebbe udire in merito il Signor Calabi, il quale è perciò invitato ad intervenire alla seduta.

 

Campanari ─ chiede che, risultando dall’ultimo bilancio aumentato il Capitale Sociale, si faccia passare detto aumento in conto corrente fino a concorrenza di 200,000 lire.

 

Calabi = approva tale operazione.

 

Campanari ─ Però, in ogni modo rimane sempre un debito di £ 200,000.

 

Brentano ─ Premesso che oggi non posso pigliare alcun impegno per lo spostamento dal c/.o c/.e non disponibile al c/.o Capitale, proporrebbe che, al caso, si ritardasse per 4 anni a restituire la quota annuale di £ 50,000 al Comm.e Erba.

 

Gerente ─ Poiché pare che il S.r Strazza si trovi in buone disposizioni, crede utile si faccia un atto che in qualche modo lo leghi.

 

Campanari = comunica uno schema di contratto.

 

Brentano ─ lo accetta, levando però gli articoli concernenti il mutuo.

 

Gerente ─ Confermiamo almeno con lettera ufficiale quanto ne venne riferito dal Socio Erba.

 

Campanari ─ crede più opportuno fare nulla per ora.

 

Gnecchi ─ Io sono del parere di accettare in ogni modo le proposte Strazza e correre il rischio di restituire le 200,000 lire alla fine della Società.

 

In seguito al riserbo fatto dall’Ing. Brentano che vuole interrogare prima i suoi rappresentati, si rimanda ad una prossima seduta il decidere intorno alla risposta da farsi al Signor Strazza.

La seduta è levata ad ore 17.15.

 

Francesco Gnecchi

Luigi Erba

Erminio Bozzotti

Luigi Brentano

Giulio Ricordi