Monaco roulettiano

Domenica.

Caro Iulio.

Ammirami! sono andato due volte sole a Monte-Carlo, ho guadagnato venti franchi il primo giorno e il secondo ne ho perduti dieci e su questo vantaggio di due talleri, carpiti a Madame Blanc, ho fatto sosta e sono ritornato a casa a ripensare all'ultim'atto del nostro Cesare il quale è sempre un rostbeaf assai duro da masticare, ma lo masticheremo. Quando sarà masticato parleremo d'affari, quando l'orso sarà scorticato ne contratteremo la pelle contrattarla prima mi ripugna, avvi paura che l'orso mangiasse me prima d'essere scorticato.

Dammi notizie dei progetti di Treviso – Barcellona – Amburgo e dimmi se di questo terno può darsi che salti fuori almeno un estratto.

Le parole della Signora Verdi mi hanno fatto un gran piacere e ti ringrazio d'avermele trasmesse.

Il Cav. Niese di Dresda mi scrive proponendomi alcune piccole modificazioni a certi accenti del 1° e 3° atto del Mefistofele. Quando ritornerò a Milano parleremo di ciò col Signor Paloschi. Verso i primi, o poco più in là, del Settembre che innanzi viene tornerò a casa; allora chiacchiereremo di tante cose e, se lo vorrai proprio e se in questi giorni troverò quello che cerco per quel fatale ultim'atto, chiacchiereremo anche della pelle dell'orso

con quale mi

affermo

tuo aff.^mo

Arrigo

Saluti a Tornaghi