Data: 14/5/1902



Luogo: Sirmione, Brescia

ID: LLET000147




[nota manoscritta a matita: Dopo la lettera No.116]

14 Maggio [1902]

Sirmione

Caro Giulio. Perché non rimanesse alcuna traccia delle dolorose previsioni ho arso il biglietto che accompagna la tua lettera.    

Tu mi annunci la risurrezione dell’Amleto, approvo e applaudo. Riandando alla memoria l’opera del povero amico, la rivedo piena di belle e giovanili virtù: la forza, la schiettezza, il calore, e un certo fare caratteristico tutto suo. Eseguita da buoni artisti otterrà senza dubbio una grande rivincita.     

La parte più debole se non m’inganno è la prima del prim’atto; quei ballabili d’indole moderna, waltzer e galoppi, non mi persuadono e non persuadevano neanche il povero Faccio, volevamo eliminarli. Al posto della Marcia trionfale, troppo chiassosa per l’ambiente in cui ha luogo, il Faccio aveva messo quell’elegante fanfara scritta per un Torneo datosi alla Scala nei bei tempi della nostra matta gioventù!    

Una pagina istrumentale scritta da lui in Scandinavia, intitolata Sul Baltico, doveva diventare il preludio della scena d’Ofelia ma credo che già così fu eseguita l’opera alla Scala.    

Quando ritornerò a Milano, fra una ventina di giorni (epoca in cui qui arrivano i bagnanti) ne riparleremo. Se tu sarai allora a Schönek mi ritroverai ancora a Milano al tuo ritorno, questo progetto di ritentare l’Amleto mi interessa e mi sta a cuore.    

Auguro alla buona Cricrì ed al Tito un viaggio propizio e un più propizio ritorno ed ogni consolazione.     

Tu sei diventato un Ercole quindi rimani quello che sei.    

I miei cordiali saluti al Tornaghi

a te una affettuosa stretta di mano 

del tuo aff.mo

Arrigo

Trascrizione di Elisa Bosio
Persone citate
Franco Faccio

Opere citate
Amleto

Tipologia lettera
Sottotipologia lettera
Scrittura manoscritto
Lingua italiano

Medatadati Fisici
Nr. Fogli 1
Misure 205 X 130 mm

Lettera titolo LLET000147