Colleretto Parella, Ivrea -9-9-98

Caro sor Giulio,

Dovrei a modo vostro intestare la lettera con tanto di Commendatore Giulio Ricordi. Ma se voi eravate in collera con me, io non lo sono con voi, benché non di collera, ma di qualche amarezza avrei molte ragioni. 

Cedo, non persuaso, ma cedo per mostrarvi il mio buon volere. Voi non volete credere ch'io avessi quando vi scrissi l'altra volta, abbandonato il lavoro, perché non mi riusciva di compirlo in modo soddisfacente. Sicuro che volendo proprio potevo venire a capo di buttar giù dieci o dodici versi, giusti, sonanti e non sgrammaticati. Ma è proprio solamente questo il compito mio? Se così fosse, non so proprio capire perché tanto voi quanto Illica e Puccini siate venuti a cercare la mia collaborazione, perché di tali versi cento altri ve ne avrebbero forniti a piacimento ed a miglior mercato. Eppure pare proprio che sia così, perché dal radrizzare i versi in fuori, io sono tenuto al buio di quanto riguarda il procedere dell'opera. A quanto voi mi scrivete la musica della Tosca, la conoscono il Sardou, il Carré, la conoscete voi ( e qui si capisce), la conosce l'Illica, ma a me non si è fatto l'onore di farmene sentire una nota. Ed il tono derisorio della vostra lettera riguardo le mie obbiezioni, mi conferma in quel non lusinghiero sospetto. 

Ma torno a ripetere, cedo e vi mando i versi che con non poca fatica mi è riuscito di fare. Mi pare che essi corrispondano al desiderio vostro e di Puccini. Io non ho più posto mente al momento drammatico, al carattere dei personaggi, a quella psicologia del signor tenore come voi dite (perché pare che per voi e per Puccini, Mario Cavaradossi, non sia che il signor tenore) non ho più posto mente nemmeno al senso comune. Si vuole un pezzo lirico e si capisce che un pezzo lirico è qualche cosa che non ha nulla a che vedere colla psicologia né colla drammatica. E pezzo lirico sia. E anche, per compiacervi ho seguito fedelmente la traccia metrica che voi mi avete mandato. La prosodia non ne sarà molto soddisfatta, ma il pezzo lirico s'infischia della prosodia. Per esempio, quei tre versi di Tosca che dicono nel vostro testo:

Mio tesoro

Non tradirmi

Te ne imploro,

quei tre versi in buona regola stanno lì sospesi aspettando il quarto. E quel non tradirmi che non trova con chi rimare fa una figura barbina e ne farà fare una birbona ai poeti. Ma di questi, in un'opera per musica è assurdo darsi il menomo pensiero. Così pure nella quartina seguente, di versi settenarii, il secondo verso in buona regola dovrebbe essere tronco, o a volerlo fare piano bisognerebbe che seguisse un'altra quartina il cui secondo verso rimasse con quello e l'ultimo, col tronco della prima quartina. Così vuole la prosodia, in disaccordo anch'essa colle esigenze del signor tenore al quale cedo, m'inchino e faccio tanto di cappello. Ne viene che in una sola quartina di versi settenarii cioè nel metro che per essere tanto abusato richiede almeno una corretta applicazione delle regole, si trovino due versi senza rima. A leggere il libretto ne rideranno anche gli scolari, ma è certo che il mondo non cascherà per questo. Devo dire che se non avessi saputo che già il pezzo era musicato, avrei fatto tronco il secondo verso rimandolo col quarto. Ma la musica è fatta e vada todos. 

Ho creduto bene di non fare che Tosca insista nel sospetto anche nei tre versi che aspettano il quarto. Mi pare che quanto ha detto prima e quanto dirà poi “ma falle gli occhi neri” sia più che sufficiente. E mi pare invece naturale che si lasci vincere dall'ardore erotico di Mario. Del resto se occorre che anche in quelli ritorni la gelosia, scrivetemelo, e vi contenterò o almeno farò del mio meglio per contentarvi. 

Ho voluto levarmi di sul cuore il peso dell'amarezza che mi aveva cagionato la vostra lettera. Dette le mie ragioni, vi porgo e vi stringo la mano con inalterabile amicizia. 

Vostro affe

Giuseppe Giacosa

Trascrizione di Veronica Mondoni

Tipologia lettera
Sottotipologia lettera
Scrittura manoscritto
Lingua italiano

Medatadati Fisici
Nr. Fogli 2
Misure 200 X 125 mm

Lettera titolo LLET000185