Data: 0/1895



Luogo: s.l.

ID: LLET000319




Carissimo Sig Giulio

Trovo giustissima la sua lettera in tutto e per tutto ma c'è un ma -  devo finire o no questo atto? lo devo finire a Milano? la mia presenza è così necessaria costì? or che farci? i Metronomi posso metterli qui = mandarmi un metronomo a 1/2 pacco postale e una copia di tutto ciò che è inciso e io lo scrivo subito. Di caccia non me ne occupo né tanto né poco - solo quando viene rarissimamente Ginori faccio una passeggiata di 1/2 giornata e tutto è lì - sempre o quasi al tavolino - ora strumento e a giorni le spedisco qualche fascicolo - della composizione sono a buonissimo punto e sono contentone -

mi è costata un po' di fatica per volermi attenere alla realtà e poi per liricizzare un pò tutti questi spezzatini. E ci sono riuscito - perché voglio che si canti, si melodizzi più che si può -

L'atto è composto quasi tutto di ritorni logici salvo il duettino «Sono andati» e la Zimarra di Colline e poco altro.

Mi pare d'avere trovato per il duettino un buon principio e la frase culminante è efficace benché non troppo nuova -  ma bisogno poi non sottilizzare tanto - non è vero? -

dunque concludendo, mi lasci quà tranquillo a bevermi di questo splendido sole e a bearmi di questo paese incantevole -

Appena messa la parola Fine volo a Milano e spero sarà verso i primi di dicembre

Mi parla di Manon al Dalverme

io ritengo che la Mendioroz benché freddina sarebbe una ottima Manon - questa è la mia opinione giustificata da prove avendola avuta a Lucca e a Bologna poi adesso vedo che è tanto nelle simpatie del pubblico - per la buona Desdemona  - xxx

Mugnone son contento che sia a Napoli se si fa Bohème.

Tanti saluti a tutti e in attesa del metronomo La saluta, con tutti noi, carissimamente

il suo aff

GPuccini




Teatri citati
Teatro Dal Verme

Tipologia lettera
Sottotipologia lettera
Scrittura manoscritto
Lingua italiano

Medatadati Fisici
Nr. Fogli 1
Misure 210 X 133 mm

Lettera titolo LLET000319


Carteggio Puccini Ricordi; Trascrizione da ENOGP, Epistolario, I, 636