[Milano] 20.XI.906

Gentilissimo Sig.^r Comm.re Giulio Ricordi

Milano.

Non Le ho più scritto, perché in questi ultimissimi giorni (da ieri l'altro, Domenica) è sopravvenuto un fatto nuovo, inatteso, straordinario.

Il Sig. Sonzogno mi ha offerto un contratto a tali condizioni che sarebbe stato disonesto o folle da parte mia il rifiutarlo.

Non parlo delle condizioni intrinsecamente, poiché sono quelle che desideravo, colle percentuali elevate al 40 e colla durata dei diritti per tutto il periodo stabilito dalla legge; ma parlo di una condizione ad latere che mi ha profondamente commosso, in quanto che era da me tanto desiderata, quanto pareva ineffettuabile.

Il Sig. Sonzogno, col nuovo contratto, annulla tutti i miei contratti precedenti, cioè quelli delle sette opere da Cavalleria a Le Maschere, che avevano la durata dei diritti per soli venti anni, e li rinnuova, portando i diritti a 80 anni dal giorno della prima rappresentazione di ogni singola opera; concedendomi, cioè, l'intero periodo fissato dalla legge, salvo ogni e qualunque miglioramento della legge stessa, che deve essere osservato e rispettato in forza del contratto.

Vede bene che, dinnanzi ad una simile condizione, a me non restava altro che accettare e ringraziare.

Infatti questa sera ho accettato e domani firmerò.

Come era doveroso a me, per molte ragioni, ho creduto bene di scriverle tutto, colla persuasione che Ella non potrà trovare ragione di dolersi meco per la non avvenuta combinazione fra me e la Sua Casa.

Colgo l'occasione per confermarle la mia stima e per ossequiarla distintamente, mentre coi saluti cordiali mi dico

Suo Devoto

= P. Mascagni =