Pesaro 1 aprile 1907.

Chiarissimo Signore - Le rimando il modello di carta da partitura che per il mio lavoro andrebbe benissimo sino quasi alla fine. Nel finale dell'opera^(*) però[,] e precisamente dall'entrata del coro in poi, le quattro righe del canto sono insufficienti adoperando io oltre a tutta l'orchestra tre righe per il coro, due per l'organo, una per le campane ed altre sette per le voci degli artisti che stanno in scena. Se questo modello di carta è stato qualche volta usato da Verdi, io la pregherei di volermi far conoscere qualche brano di partitura del grande maestro in cui oltre all'orchestra vi sia un concertato di artisti e cori e ciò per vedere come ha egli disposto le voci. Nello stesso tempo vorrei domandarle se non sarebbe possibile, per le ultime pagine della mia partitura, restringere le righe in modo da poterle aumentare fino al numero richiesto dal mio lavoro, sempre s'intende conservando lo stesso formato di carta. La prego di volermi rispondere in proposito e di suggerirmi la soluzione che Ella crede più opportuna.

Intanto io lavoro nella riduzione del “Grillo” per canto e pianoforte e nelle modificazioni sulle quali siamo già d'accordo.

Salutandola ossequiosamente mi creda

dev^mo Riccardo Zandonai

P.S. Mi giunge in questo momento la notizia, da un mio amico che in questi giorni si trova a Bergamo, che l'affare Frattini è tramontato. Pare che quest'ultimo abbia rinunziato al progetto di dare il mio lavoro colà avendo saputo che le mie concessioni si limitavano solo a quel teatro. Speriamo che tutto venga per il meglio; in ogni modo non mi resta che raccomandarmi tanto più al mio illustre Editore!

R. Z.