Vigasio, 19-11-06

Illustre commendatore

Mercoledì conto di essere a Milano.

Verrò ad ossequiarla naturalmente, e, se Ella crederà avrò qualche cosa da farle sentire. Io veramente, avrei preferito farle sentire un intero atto perché come Ella sa, un pezzo acquista quando arriva in quel dato momento in cui si è compresi della situazione a avvolti dallo svolgimento del dramma.

Però mi pare che il pezzo che Le propongo di sentire, sia talmente ... (non diciamo spropositi perché il commendatore, a ragione, direbbe che ci montiamo)  sia, dunque, per non usare superlativi, talmente fenomenale, che possa farne a meno della bella veste del momento drammatico. E’ questo il duetto d’amore il quale chiude il I° atto.

Deve sapere che arrivato a un certo punto del duetto, m'occorreva una di quelle frasi che servono a .... riempire la bocca.

Tentai invano di trovarla, tanto che mi decisi ad abbandonare momentaneamente l'idea ed attendere così ad altre cose. Ora, malgrado l’eroica resistenza, l’idea ha dovuto cedere al mio accanimento e l’ho qui incatenata ed essa sprizza scintille, ed io rido d’entusiasmo.

Mi resta solo la breve chiusa che fra stassera e domani conto di mettere a posto.

Ora voglio dire al commendatore il perché voglio fargli sentire questo pezzo per il quieto vivere. Quando il commendatore Giulio avrà sentito questo pezzo (che non esito un attimo a dire che è il successo sicurissimo del I° atto) spero resterà tranquillo ed io più felice di prima.

Solo, se non Le spiace, vorrei che fossimo noi due soli, perché io me la intendo assai bene con il commendatore. Scusi se mi prendo qualche libertà ma cio’ dipende dall’affetto che Ella mi ha ispirato. Io tenterò d’essere allo Studio mercoledì alle 2 in caso contrario le telegraferò. Pregola appena riceve questa mia telegrafarmi se Le aggrada quanto sopra. I miei ossequi ed una rispettosa stretta da

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