Al Chiarissimo Sig.^re

Sig.^r Giovanni Ricordi

Negoziante di Musica

Milano

Carissimo Giovanni

Lucca li 26 Marzo 1840

Non si parli mai più di Merelli! Sono troppo orgoglioso per umiliarmi a nuove bassezze! Io non ho nessun merito, ma credo però di aver dato saggio de’ miei talenti, e non sono alcerto da pormi a confronto co’ Maestri di fresca data a’ quali deve attenersi il prelodato Sig. Merelli. Faccia pure scrivere chi più gli piace, rammentandosi però che non sono ancor morto!

Io ti sono gratissimo per le premure che ti sei dato a mio riguardo. In questo stesso corso di Posta ho scritto di bel nuovo al Sig.^r Fabricatori [recte Fabricatore]. Spero che ne riceverai ben presto lo scritto! Maledetto il mio destino! Io ti ho spedito già da molto tempo i 3 Pezzi corretti, più il pezzo finale della Prima Parte da me annotato in conformità dell’originale, non so capire come non ti sia ancor pervenuto il tutto. Fanne, te ne prego, ricerca alla Dogana o al corriere. Spero che hai Pubblicato la mia Lettera: ciò m’interessa oltremodo, poiché non si tratta soltanto di avermi stampato la mia opera con delle anticipazioni, ma bensì di aver posto sul frontispizio che dett’opera era da me stata ridotta con accompagnamento di Piano-Forte, loché non è vero! Desidero quindi che il Pubblico ne sia informato. Parte la posta: non posso dilungarmi di più. Attendo un tuo riscontro che mi accusi il ricevimento de’ Pezzi che ti ho spedito. Salutami il tuo Figlio e credimi con sincera, e leale amicizia

Il Tuo aff.mo

G. Pacini