Data: 15/2/1849



Luogo: Viareggio, Lucca

ID: LLET003103




Pregiatis.mo Sig.r
Sig.r Giovanni Ricordi
Negoziante di Musica
Milano
 
Mio Carissimo Giovanni.
 
Ho tardato a riscontrare alla tua del 29 decorso desiderando poterti partecipare il ricevo della Cassetta Pomata che ti compiacesti inviarmi col mezzo della tua Casa di Firenze. Fin qui è sempre in potere dell’amico Stefano che per dimenticanza non me ne fece per anco l’invio. – Pagherò l’assegno dei 24 Franchi. Ora vengo a riscontrare alla tua del 10 corr. Il Bandini non è più a Lucca da due anni. Io credo che si trovi a Firenze. Ho pertanto creduto bene d’inviare a Jouhaud la lettera da te rimessami con calda raccomandazione per il pronto recapito. Ciò ti serva di norma! –
Ti ho occultato fin ora la disgrazia da cui sono minacciato, sperando che la divina misericordia avrebbe esaudito le mie preghiere! Ma ora la cosa prende un piede che toglie ogni lusinga. Sappi pertanto che la mia povera Moglie si trova gravemente ammalata! Un scirro [i.e.: tumore] al petto è il morbo che l’affligge. Non valse il farla operare. Il male si è riprodotto, e temesi primamente per la di Lei vita! – Puoi figurarti il mio stato! – Nulla ho risparmiato. I migliori Professori di Lucca, e quelli della Toscana, fra quali Buffalini [Maurizio Buffalini (1787-1875), detentore della cattedra di clinica medica a Firenze, nelle scuole di S. Maria Nuova] ho chiamato a consulto. Tutto fu inutile! – L’arte, Essi dicono, non ha rimedi a suggerire! In tale stato di cose ho creduto bene dartene avviso onde tu voglia compiacerti di farlo sapere ad Albini [il cognato di Pacini] per quelle misure che crederà prendere in proposito. La mia casa è a sua disposizione, e così pure per la sua sorella Peppina. – La mia delicatezza esigeva ch’io mantenessi più occulto il male che mi sovrasta. Facciano poi Essi ciò che credono.
Ti ringrazio per ogni premura che ti prendi a pro degli affari che tuttora pendono per l’eredità Calcaterra. – Dio sa quando avrà fine questa causa! In quanto poi alla piccola Eredità del Sig.r Porro nulla ho più saputo! – Se vuoi compiacerti di darmi qualche schiarimento in proposito ti sarò gratissimo. –
Adddio. Ove valgo approfitta del
Tuo aff. a. e ser. [amico e servitore]
G. Pacini
Lucca 16 [dubbio possibile rispetto a 15] Feb. 1849
Trascrizione di Tiziana Gambaro
Tipologia lettera
Sottotipologia lettera
Scrittura manoscritto
Lingua italiano

Medatadati Fisici
Nr. Fogli 1
Misure 248 X 197 mm

Lettera titolo LLET003103