Data: 12/8/1919



Luogo: Napoli

ID: LLET003270




Napoli 12 - 8 - 1919

 

Carlo carissimo, Non dire che ti scrivo troppo. Sai bene che non sono abituato a farlo. In tutti i modi, abbi la bontà di considerare, un poco più delle altre, questa lettera E dopo ciò ... entro subito in argomento

Appena pubblicate le prime notizie sulla Società del teatro lirico, ebbi occasione di vedere Augusto Laganà. Parlammo con lui di tante cose a mio riguardo ma, sopratutto, di quello che io avrei fatto, artisticamente, se il tempo mi avesse permesso di lavorare un poco, dopo tanta pigrizia. parlammo del mio libretto, iscenato da Vittorio Bianchi e completato efficacemente da Bracco e da Mazzola che ora è qui congedato e parlammo, infine, dell’interessamento che avrei potuto inspirare nella Società, da lui gestita, se avessi compiuto un opera [sic] con dati di fatto più che con ... parole. E intanto, mi proponeva n libretto del Forzano, perché io mi decidessi a cominciare per scrivere un operetta [sic].

Restai perplesso a tale proposta ma finii per dimostrare ad Augusto che mi sentivo poco disposto per un operetta. A te dico, intimamente, le ragioni della mia perplessità. Un libretto di Forzano costa lire diecimila (come potresti rilevare dal contratto sociale). Ora, con quella onestà che vanto di possedere, come avrei potuto accettare un impegno, in qualunque modo soddisfatto, per un libretto non nato dal mio temperamento e per un genere di arte che non avrei avuto la forza di lanciare nel dominio del pubblico, se non prima sottoposta all’esame della mia coscienza di artista, libero da ogni obbligo contrattuale? Oggi però le cose sono un poco mutate e vengo allo scopo di questa lettera.

Con Mazzola col quale, sono spessissimo insieme, abbiamo pensato che si potrebbe fare per Casa Ricordi un operetta sul tipo di quella fatta dal Costa (Il principe di Chez Maxime) Nella mia musica pubblicata dalla Casa esistono varii pezzi sfruttabilissimi allo scopo e in ogni genere. Pezzi non noti e che potrebbero avere il profumo della novità e pezzi notissimi come: Canta il mare, Triste aprile, Ultima serenata, Valzer biondo, A’ canzone d’a pupata, Vocca ‘e rosa, Spingole francese, Occhi assassini, Serenata di Capodimonte e via di seguito.

S’intende bene che io non metterei giammai a mia firma ad un lavoro così concepito, se non avessi la coscienza di aver ideato un adattamento non priva [sic] di grazia e di gusto. Mazzola ti sottoporrebbe una tela del libretto che sarebbe tratta sempre da argomenti nei quali non manchi una priorità di credito e di successo.

Che ne dici? Che ne pensi? Pensa che Mazzola nell’autunno lascierà [sic] Napoli per stabilirsi a Roma e pensa anche all’intimità indiscussa di questa lettera, per tutto quello che essa contiene a riguardo di Augusto Laganà, sebbene un operetta di tal genere non ha nulla a che vedere con la proposta Laganà e non potrebbe essere fatta che solamente per Casa Ricordi.

Abbracci affettuosissimi dal tuo

Enrico de Leva

Trascrizione di Paola Meschini
Persone citate
Augusto Laganà

Tipologia lettera
Sottotipologia lettera
Scrittura manoscritto
Lingua italiano

Medatadati Fisici
Nr. Fogli 2
Misure 210 X 132 mm

Lettera titolo LLET003270