Caro Ricordi,

A te che avesti sempre per me tanta bontà e tanta pazienza mi rivolgo, onde voglia anche per questa volta essermi cortese d'un favore. Il mio Passaporto è scaduto, l'Inverno avanza e la campagna non solo è trista, ma non proficua. Vorrei quindi come gli altri anni andar a Parigi, od in qualche città dove potessi trar partito dal mio poco talento artistico. Fa che mi si accordi un Passaporto esteso onde io possa andare dove mi parrà meglio per la mia borsa, e ciò il più presto possibile.– Dirai alla Marietta che i Pavoncelli sono bellissimi e che glieli manderò prima che io parta dal mio tugurio. Temo che sieno tutti e due maschi, ma siccome fino ai tre anni non sono matrimoniabili, così per quell'epoca avremo tempo di trovar qualche femmina. Per discorrere e trastullarsi potrai farci mettere in compagnia qualche Dindietta giovine, che amano abbastanza mancando di Pavoncelle.

Capisco che tu mi manderai al Diavolo con tutte le mie seccature, ma io farò orecchio da mercante, perché non sono ancora disposta di andar all'Inferno.–

Saluta caramente il Pastissot, la Signora Peppina e tutta la tua Famiglia.

Amami e credimi

L'affma Amica

G. Strepponi

Busseto li 12 9bre

1852

Trascrizione di Archivio Ricordi
Persone citate
Giuseppe Verdi

Tipologia lettera
Sottotipologia lettera
Scrittura manoscritto
Lingua italiano

Medatadati Fisici
Nr. Fogli 1
Misure 225 X 177 mm

Lettera titolo LLET003446