Caris.^mo Amico!

Vicenza 3/3 55.

Quando riceverai la presente io spero che avrai anche ricevuto dalla Pasta il Duetto Baritono e Soprano. Veramente hai tutte le ragioni per rimproverarmi, ma ti assicuro che non fu perché mi sia di te dimenticato, come crudelmente tu mi scrivi, ma solo per quella inerzia, della quale alle volte non si sa render ragione. Eccomi frattanto ai tuoi piedi contrito ed umiliato ad aspettare la parola del perdono.

Mi si scrive di nuovo da Milano insistendo sulla proprietà dello Spartito almeno in parte, ma io niente, forte come uno Spartano. Ascoltami: a dirla fra noi mi verrebbe offerto di scrivere come Maestro d’obbligo l’anno venturo anche alla Fenice. Dammi il tuo voto, se preferiresti la Scala o la Fenice, riflettendo che alla Scala già si fà [sic] l’Ebreo per l’apertura come mi disse la Barbieri, e che il Tenore Graziani ed il Baritono Cresci non sono mica gran cosa, e questi formano la Compagnia d’obbligo per l’anno venturo …

Mi rincresce che non si possa sapere di più sulla De Roissy. Almeno si sapesse quali sono le Opere che predilige di cantare! Mi raccomando di dirmi qualche cosa sulla [Gotobergh], che credo già scritturata per Padova con Bettini. Di Vicenza ancora niente. In quanto all’affare di Verona per la Primavera io sarei del partito di non darla in un teatrino così piccolo dove sicuramente gli accessori saranno certo trascurati, tanto più che pell’apertura [sic] del Filarmonico il Carnevale venturo sarebbe un’opera nuova.

Mio fratello e mia Cognata mi commettono di corrispondere a’ tuoi gentili saluti, ed il D.r Boni Poeta dell’Ebreo vuol essere pure a te ricordato.

Sono imbarazzato per trovare il sogetto [sic] della nuova opera, trattandosi che è divenuto in giornata cosa essenziale. Mille perdoni di nuovo pel ritardo. Comandami, e credimi con tutta l’amicizia

Tuo Aff. Amico

Giuseppe Apolloni