Carissimo amico,

Sono a pregarvi di farmi tenere per mezzo del Negoziante di musica Sig.^r Magnini o per qualche altro mezzo che stimerete più opportuno, l’ultima porzione della somma che ancor mi dovete, assicurandovi che se non fosse per imperiose circostanze di famiglia (come vi notificava tempo fà) io vi avrei accordato con piacere tutta la dilazione che avreste bramato. Io ho avuto riguardo, sin che ho potuto alle condizioni poco favorevoli in cui vi trovate in forza dei burrascosi tempi in cui viviamo; spero che anche voi prenderete ora in considerazione le mie; non meno delle vostre spiacevoli; e vi darete tutta la premura per assecondarmi.

Procurate di farmi tenere più presto che potete la somma in discorso, attesocché dal fine della settimana bisogna ch’io parta da questa città.

Datemi vostre nuove e quelle della degn.^ma vostra famiglia alla quale sarete compiacente di presentare i miei doverosi complimenti; comandatemi [*****], e credetemi ognora quale mi professo

Torino li 30 Aprile 1849

Vostro devo.^mo ed Aff.^mo Serv. ed amico

Antonio Cagnoni