Amico carissimo,

Vigevano li 8 9mbre 1865.

Sarei ben lieto che l’Impresa di Genova deponesse affatto il pensiero di dare nella corrente Stagione l’Amori e Trappole. C’è più da temere che non a sperare che l’Opera possa venire bene eseguita. Non basta l’aver cangiato Donna e Tenore: ci voleva anche un buon Baritono, e l’Impresa vuole invece servirsi di quello già pregiudicato e compromesso col fiasco dello Stradella. Nell’ultima lettera ch’io inviai a Venzano, m’esternai tutt’altro che contento della compagnia. Dissi invece che io speravo che, dopo il felice esito della Sonnambula, l’Impresa avrebbe scelta, al posto della mia, altr’opera interamente appoggiata alla Donna; ma che se si voleva, anche in onta al mio parere, dare l’Amori e Trappole, pazienza! Io mi sarei di bel nuovo recato a Genova onde assistere le prove. Non tengo affatto a questa produzione, epperciò lascio pure andare le cose pel loro corso.

Ringraziandoti per la premura da te addimostrata anche in questa circostanza, e salutandoti cordialmente, a nome anche del fratello, passo a ripetermi

Tuo Aff.mo amico

Ant.° Cagnoni