Data: 30/6/1874



Luogo: Londra, Regno Unito

ID: LLET005367




19th Brook Street

Grosvenor Square

London

30 Giugno 1874

Caro Maestro

Non solo mi sono spaventato, ma sono rimasto assai mortificato e scoraggiato nel vedere tanto indugio a stampare il mio “Mercante di Venezia”. Gli Artisti tutti non hanno fatto altro che domandarmi dove e quando sarebbe stampato. Ho dovuto sempre dare risposte ambigue, che saranno state interpretate a loro modo, ma sempre a danno mio e dell’Opera. Ora sento con gran piacere che ella ha dato disposizione perché questa venga stampata sollecitamente. Ciò mi fa gran piacere, ma temo che sia un poco tardi per poterla far vedere in persona ad alcuni Artisti che mi premeva molto presentarla, giacché tra quattro o cinque settimane spero di essere di ritorno in Italia. Gradirei che nell’Edizione completa vi fossero indicati gli Artisti che l’eseguirono in Bologna, come sono marcati nel Libretto.

Ho ricevuto la tela per la nuova Opera del bravo Signor Carlo d’Ormeville.

Il soggetto mi piace assai, e mi sembra egregiamente sviluppato dal Signor d’Ormeville, e credo che con alcune piccole modificazioni, se ne potrà ricavare un Libretto assai bello, interessante, e con belle e nuove situazioni.

L’ho letto attentamente, e spero che il bravo Signor d’Ormeville mi perdonerà se faccio alcune osservazioni, che ne farà quel conto che crederà meglio.

Il Prologo è bellissimo. Cammina bene ed è interessante. Forse la scena della Bara sarà un poco pericolosa, ma vi si potrà rimediare. Il Primo Atto è bello, ma forse per la parte musicale rimarrà un poco monotono, giacché dopo il primo pezzo, si compone di tre Duetti di seguito, i quali qualunque sia la forma che vi si dia rimarranno sempre Duetti.

Il Secondo Atto mi piace assai, e credo che vi si potrà cavare un gran Finale di molto effetto. Il Terzo ed ultimo Atto è parimenti bello, ma il Finale benché tragico e commovente, forse rimarrà un poco freddino. In primo luogo perché non si comprende bene perché la povera e buona Osviena debba morire a volontà precisamente in quel momento. E in secondo luogo perché la scena è quasi vuota non rimanendo che Mattia e Vladimiro a deplorarne la morte. Io sono persuaso che il bravo poeta nel verseggiare troverà modo  di ampliare e di rendere ancora più interessante questo ultimo quadro.

Veniamo ai personaggi.

La parte d’Osviena è bellissima. Quella di Mattia Corvino è bellissima, ma forse gli Artisti, e specialmente i Tenori la troveranno forse troppo faticosa, giacché esso è in scena dal primo al ultimo, senza quasi mai un momento di riposo.

La parte di Vladimiro è di forza e interessante, solo non capisco come questo è creato Voivoda dal Re Mattia, mentre ché lo era di già allorquando sposava Osviena. Le parte di Giorgio Olinski mi pare un poco meschina; cioè poca per un Basso assoluto, troppa per un Secondo Basso, e credo che in qualche modo bisognerà ampliarla, giacché come l’ò [sic] indicata attualmente sarebbe presso a poco della stessa importanza della parte dell’Arcivescovo che non è segnata tra i personaggi ma che pure ha una parte di importanza nel Finale del Secondo Atto.

In un lavoro di dimensione piuttosto grande come questo, se fosse possibile e se non sembrasse troppo un’appiccicatura, non sarebbe male se si potesse introdurre un’altra voce di donna, Mezzo Soprano o Contralto facendola [****] Un Paggio, Una Vivandiera, o una Zingara. L’aggiunta di questa voce potrebbe essere molto utile per i pezzi Concertati, e potrebbe anche cantare uno o due Ariette Caratteristiche, per rallegrare la scena, generalmente un poco troppo tetra, e che potrebbero anche essere d’utilità all’Editore …

Nel verseggiare sono persuaso che il poeta si terrà più a corto, giacché gli Atti mi sembrano un poco lunghi, specialmente l’ultimo che lo vorrei brevissimo, ma di grande Effetto. In quanto alla scena mi pare che vi sia troppo che si passa di notte. Il Prologo, il Imo e IIdo Atto di notte, e anche il Terzo secondo me pare cha abbia luogo verso sera, per cui sempre al bujo. Ma anche questo sarà facile rimediare. La tela nell’insieme mi piace molto, e ne faccio le mie sincere congratulazioni al bravo Signor d’Ormeville, che sono certo mi vorrà perdonare queste mie osservazioni, che d’altronde potrà accettare o riggettare [sic] sviluppando e dirò così fabbricando il Libretto.

Io spero d’essere in Italia verso i primi d’Agosto, e gradirei saper dove si troverà il Signor d’Ormeville a quella epoca, onde poterlo incontrare ed averci un’abbocamento [sic].

Mi creda caro Maestro

Suo Devmo ed Obb.

Ciro Pinsuti

 

Illmo Signor

Il Mo Cav. Giulio Ricordi

Milano

Trascrizione di Giovanni Vigliar
Persone citate
Carlo D'Ormeville


Tipologia lettera
Sottotipologia lettera
Scrittura manoscritto
Lingua italiano

Medatadati Fisici
Nr. Fogli 2
Misure 206 X 132 mm

Lettera titolo LLET005367