Data: 16/10/1874



Luogo: Villa di Salteano, Siena

ID: LLET005370




Villa Salteano

Monteroni d’Arbia

Provincia di Siena

16 8bre 1874

 

Caro Cavalier Giulio Ricordi

Sarà più di un mese che le indirizzai due lettere; in una le domandavo per favore se mi avrebbe potuto ottenere delle Melodie Nazionali Ungheresi, coll’altra le rimettevo la Romanza “Il Gladiatore Morente” sulle parole di Ormeville per l’Album “Dalle Alpi al Mare”, intendendo di fargliene regalo, ma ne [sic] all’una, ne [sic] all’altra, ho ricevuto neppure un verso di risposta.

La mia modestia mi ha fatto sempre credere di valer poco, ma ora m’accorgo che agli occhi suoi non valgo niente, giacché una riga per annunziarmi il ricevimento della Romanza mi sembra che me la sarei meritata.

L’impresario di Siena Signor Romiti si è provato tale e quale come ella me lo descrisse nella sua lettera. Si è prevalso del prestigio del mio nome e della mia Opera il “Mercante” per ottenere il Teatro pel Carnevale. E quei buoni Signori dell’Accademia dietro tante belle promesse, senza garantigie di sorta gli l’ho [sic] hanno dato. Ora che il Signor Romiti ha ottenuto il Teatro fa e farà come più gli piacerà, senza punto curarsi delle promesse fatte.

Le uniche condizioni che avevo chieste all’Impresa erano le seguenti, e sono certo che a lei sembreranno più che giuste.

In primo luogo, gradivo sapere per tempo i nomi degli Artisti che avrebbe scritturato per eseguire la mia Opera. Un’aumento [sic] di quattro Coristi uomini e di quattro Coriste donne, da servire da guide essendo i Coristi di Siena impossibili, senza almeno qualche buona guida.

N.° 6 Ballerine Corifee, anche le stesse che ballarono allora nel Faust. Avrei accettato il tenore Clementi che in quel momento cantava nel Faust, come pure il Basso; ma gradivo che m’indicasse chi proponeva per Baritono e per prima donna. Per facilitare la cosa io dissi che sarei stato disposto di cedere a favore dell’Impresa il 30 per % che mi perviene sui noli. A queste condizioni il Signor Romiti non volle convenire dicendomi che gli era impossibile dirmi chi scritturerebbe per Baritono e per prima donna, e mille altre difficoltà che fece nascere di sua testa, per cui la cosa e [sic] andata in fumo, e forse meglio così. Ora mi scrivono da Roma molti amici, e tra i quali diversi membri del Municipio, dicendomi che si gradirebbe molto sentire il “Mercante” nel futuro inverno, e che potrebbe essere utile all’Impresa pel favore quasi certo che otterrebbe dai molti Inglesi che si trovano a Roma in quell’epoca. Mi viene scritto che tutto il “Municipio” sarebbe favorevolissimo. Aldighieri mi scrive che sarebbe lietissimo di cantarla, e che spera che presto questa probabilità si realizzi. Ora non manca che il di lei potentissimo appoggio presso l’Impresa, e ciò, se ella vuole, lo può fare, perché dovendosi servire da lei per altre Opere, può benissimo mettere tra le condizioni la mia Opera.

Io voglio sperare che in questa favorevolissima circostanza ella mi vorrà dare prova della sua buona volontà verso di me, e mi vorrà concedere una piccola parte di quella tanto efficacie [sic] protezione che tanto generosamente comparte ad altri Maestri. Ho finito il “Prologo” del “Mattia Corvino” e sto aspettando di giorno in giorno il primo atto da Ormeville, onde poter continuare il lavoro.

Pregandola di una riga di risposta, mi dico Caro Cavaliere Giulio

Suo Dev.mo

Ciro Pinsuti

 

 

Trascrizione di Giovanni Vigliar
Persone citate
Gottardo Aldighieri


Tipologia lettera
Sottotipologia lettera
Scrittura manoscritto
Lingua italiano

Medatadati Fisici
Nr. Fogli 1
Misure 210 X 135 mm

Lettera titolo LLET005370