Camerino 28 12/63
Mio gent.mo Sigr. Tito
Era mio pensiero scriverle appena giunto a Roma, ma il nuovo anno si avvicina, ed io non voglio lasciarne passare il primo giorno senza avere augurato a Lei ed a tutti i suoi cari ogni possibile felicità. Colgo questa circostanza anche per dirle una parola che accenni alla tanta riconoscenza che Le serbo nel mio cuore perle tante gentilezze da Lei ricevute e per l’interesse che à [sic] posto al mio avvenire, se pure d’un avvenire qualunque sarò suscettibile. Io rimarrò ancora una settimana nel seno della mia amorosa famiglia, e quindi me ne andrò a Roma, ove la prima cosa che farò sarà l’andare a vedere il ns. Sigr Antonio, e consegnargli le cose da Lei datemi per lui. Di laggiù tornerò a scriverle, specialmente per darle particolari notizie di quell’ottimo amico. A Giulio ed a Tornaghi mando tanti saluti affettuosissimi ed auguri di felicità pel nuovo anno: a quest’ultimo, da cui ho ricevuto una cari(ssi)ma lettera, risponderò prima di partire per Roma.
Addio mio gent(ilissi)mo Sigr. Tito , abbia tanto riguardo alla sua salute, faccia i miei complimenti alla Sua Signora ed accolga i sentimenti della più viva stima e riconoscenza che per Lei nutre il Suo Dev.mo servo
F. Marchetti