Data: 7/1/1865



Luogo: Firenze

ID: LLET006782




Firenze 7 Gennaio 65 - sera.

 

Pregiatissimo Signor Tito,

Il telegrafo lo avrà già informato del buon esito della mia spedizione. Tiberini questa mattina e questa sera ascoltò un buon tratto dell'Amleto, e rimase vivamente impressionato tanto del libro di Boito come della mia musica. Egli mi incarica di dirle che accetta col più grande piacere l’invito d'assumerne l'esecuzione, e che porrà ogni studio per interpretare degnamente una parte della quale dice di sentirne tutta l’importanza. Ed io, quand'ero lì ad ascoltare al dettaglio le belle parole che gli venivano fuori a proposito di quella mia musica, so che pensavo di dirgliele poi tutte quante per filo e per segno; ma ora la modestia mi ghiaccia la penna tra le mani, e sarà già molto se quelle parole gliele potrò dire a voce ritornando costà. E Tiberini giudicò anche per quello che riguardava la sua signora, la quale essendo indisposta, rilasciava per ciò regolare procura al marito. Ella dunque, Signor Tito, può dire al nostro Tornaghi di sollecitare le sue ultime pratiche coll'Impresa di Genova, e di valersi della piena accettazione del Tiberini. Domani terza e forse ultima rappresentazione del M. Faccio, e confido che l'interprete che l'egregio artista ha già preso per quest’affare non mi verrà meno. Io approfitto dei momenti che non mi legano con Tiberini non dirò per vedere ma per sbirciare le bellezze di questa città maravigliosa; ad ogni passo s’inciampa in un monumento d'arte; ma per noi altri spigolatori piccinini, ma che volere o non volere abbiamo indosso codesta [fresa] del bello, le son cose che ci terrebbero inchiodati lì per dei giorni interi, e poi ce ne stacchiamo con uno sforzo, come ci staccavamo a diciott’anni dall'amorosa. Lunedì di giorno o di sera partirò alla volta di Genova, e s'ella avesse a comandarmi mi faccia scrivere dal nostro Tornaghi, che appena giunto laggiù andrò alla Posta a ricevere i suoi ordini. Intanto lo prego di accettare coi miei gli ossequi distinti dei Tiberini, i più affettuosi saluti del Palloni che avrà la gentilezza d’impartire pure a Giulio e a Tornaghi, e mi conservi la sua preziosa stima e benevolenza. Quanto a me sono orgoglioso di riconoscere tutto il bene ch'ella ha fatto a fa continuamente per giovarmi, e creda che le serberò sempre la più viva gratitudine.

 

Tutto suo

Franco Faccio

Trascrizione di Nicolò Cicchetti

Opere citate
Amleto

Tipologia lettera
Sottotipologia lettera
Scrittura manoscritto
Lingua italiano

Medatadati Fisici
Nr. Fogli 1
Misure 210 X 134 mm

Lettera titolo LLET006782