Data: 13/6/1872



Luogo: Padova

ID: LLET006804




Padova 13 giugno 72

 

Carissimo Giulio,

Eccoti la lettera annunciata nel mio dispaccio di questa mattina. L'esito della Dinorah è stato buonissimo in quanto che la sinfonia venne assai applaudita, e Minetti Pantaleoni e la De [****] (che replicò il Valzer dell'ombra) incontrarono pienamente il favore del pubblico. I cori sono buoni, ma in orchestra c'è del marcio che bisogna levare per l'Aida. Ti scrivevo che i Violini erano buoni, e lo sono infatti, ma si sta male d'istrumenti da fiato. Non mancai di osservare questi guai alla Direzione del Teatro fin dalle prime prove d'orchestra, e questa mi disse che pazientassi, che i professori erano un poco intimoriti dalla mia severità, che avrei notato in seguito molto progresso, ed altre cose di questo genere. Il fatto è che questo progresso rimase per me un vano desiderio, e questa mattina scrissi al Pecori avvertendolo senz'altro che per dare l'Aida bisognava fare i tali e tali mutamenti nel personale dell'orchestra. Poco dopo mi pervenne una lettera della Direzione la quale conscia delle mie lagnanze m'invitava di moto proprio a suggerire il da farsi ed io risposi replicando quanto avevo scritto al Pecori. La conclusione è questa: bisogna cambiare il 1° Flauto il 1° Fagotto e il 1° Clarino, specialmente i 2 primi che non vanno, il 2° e il 4° Corno i quali non fanno tre note senza [scroccarne] sei, e la G. Cassa la quale per farla camminare alla meglio dovetti portarmela al Piano e provare e riprovare come si farebbe colla cavatina d'una prima donna. Stasera ha luogo la seconda rappresentazione, e domani mattina avrò una conferenza col Pecori e la Direzione e si procederà, spero, nel senso esposto nelle mie lettere. Mi sono già acquistato in orchestra la riputazione di molto severo; figurati adesso? Sarà un miracolo di S. Antonio se potrò schivare le bastonate. Frattanto ti prego di far pratiche subito subito per sapere se il nostro Torriani Fagotto potrebbe venire costì, e se a Milano trovasi il Gervasio (domandare a Lampugnani) ottimo flauto che suonava l'Aida al Cairo. Contemporaneamente domanda al suo collega [Zamperani] informazioni del [Lucatelli] che suona il 1° Flauto a Bergamo. Lo dicono assai buono. Del Clarinetto non ti parlo perché già l'[Orsi] non è a Milano, il [Gassella] non può abbandonare la Banda, ed altri non vi sono che possano servire al caso nostro. Tutte queste pratiche ti prego nuovamente di fare al più presto, e di rispondermi magari per telegrafo: capirai quanto sarebbe utile ch'io proponessi addirittura i nomi di coloro che si devono scritturare. Spero, come ti dissi più sopra, che non troverò difficoltà nell'adempimento dei miei doveri; in caso contrario non mancherò d'invocare il tuo intervento. Mandami frattanto la partitura dell'Aida in apposita cassetta e al mio indirizzo Piazza dei Signori #224. La Stolz e la Waldmann sono arrivate. Spero che avrai ricevuto anche il secondo dispaccio in risposta alla tua lettera: ho dovuto dirti così perché non ho più inteso il Mariani da quando cantò, tre anni or sono, la Dinorah al Carcano. Informati se conserva la bella voce d'allora: quanto all'intelligenza lo credo molto adatto alle parti che gli vorresti affidare. Tante cose alla buona signora Giuditta, e al M. Verdi se crederai di riferirgli quanto ti ho scritto, e molti saluti al Tornaghi, Boito e alla Contessa Maffei che con mio sommo dispiacere ho saputo trovarsi indisposta. Ti abbraccia il tuo

F. Faccio

Trascrizione di Nicolò Cicchetti

Opere citate
Dinorah
Aida

Tipologia lettera
Sottotipologia lettera
Scrittura manoscritto
Lingua italiano

Medatadati Fisici
Nr. Fogli 1
Misure 209 X 136 mm

Lettera titolo LLET006804