Di casa. Mercordì sera

Caro Giulio!
Ti avevo già scritta l’acclusa quando mi giunse la tua carissima di cui ti ringrazio tanto, specialmente per la cortesia usata alle mie due creature, che ti ringraziano pure, e approfitteranno delle due poltrone. Ti rimando la mia perché tu possa collocarla. Il medico è venuto or ora e, pur troppo, anche domani dovrò starmene rinchiuso coi miei bravi impiastri sul viso. Sarà un miracolo se potrò udire Sabato l’Erodiade e in questo caso farò per lunedì mattina un’Appendice coi fiocchi. L’articolo di domani sera non sarà che un brevissimo e materiale resoconto dell’esito senza apprezzazioni in merito: lo farà l’avvocato Zamboldi ch’è il mio solito sostituto alla Perseveranza. Domani gli darò tutte le istruzioni necessarie perché dica meno fote [=veneto per sciocchezze] che sia possibile. Del resto continua a compiangermi e nella speranza di vederti Sabato
credimi tuo aff.
F. Filippi