Data: 31/10/1917



Luogo: Viareggio, Lucca

ID: LLET007551




Caro Commendatore,  Dalla mia comprendo quale deve essere la sua ansia angosciosa; in questi orribili giorni tutti siamo avidi di conoscer la verità e di ascoltare una parola di incoraggiamento da chi può dirla; perciò io confiderò a Lei, sicuro di Lei e sicuro di non farLe cosa sgradita quello che giornalmente mi comunica da Roma Ferdinando Martini. Non aggiungo parola perché sono sicuro Ella compren-derà che Lei è la sola persona che conoscerà queste lettere oltre di me.

30 ottobre _ Caro Forzano. La verità è dura a dirsi e a conoscersi: ma non può né deve detta e conosciuta infiacchirci l’animo, quando è maggiore il bisogno alla fermezza della fermezza e del coraggio. Non dico questo per te bene inteso.

L’esercito è salvo, la terza armata e gran parte della seconda sono salde e la loro ritirata avviene ordinatissimamente. L’urto è stato terribile: al centro il corpo d’armata comandato dal generale Cavaciocchi non ha resistito e si è dato prigio-

niero senza combattere; lo stesso generale è prigioniero. Mi vengono le lacrime agli occhi scrivendolo: ma tu mi chiedi la verità ed io non voglio tacerla … La brigata Roma composta quasi interamente di Toscani è fuggita gettando le armi. Mancata la resistenza al centro fatto il gran foro, il nemico è passato e minaccia le valli. Gran parte del territorio conquistato è forza abbandonarlo; Cividale ed Udine sono anch’esse abbandonate. Questa è la verità brutta pur troppo. Ma finché l’esercito è salvo il nemico non ha vinto. L’arginatura si farà. Gli alleati accorrono perché la sconfitta non è italiana soltanto negli effetti suoi, e d’altronde è chiaro che gli Imperi centrali fanno lo sforzo estremo avidi di pace. Aggiungi che una delle speranze nemiche che era al primo scacco delle armi nostre succedesse la rivoluzione. Il paese invece dà mirabile esempio di saldezza. L’ora è dolorosa ma in me non viene meno la fede. I turchi sono pochissimi e non van confusi con le orde abissine e le barbarie

e gli strazi a cui tu accenni sono parto di fantasie ostili o malate. Le notizie oggi sono migliori è possibile - forse- trattenere il nemico per le alture. Le dovremo scendere al Tagliamento la probabilità della vittoria sarà per noi. Coraggio amico, e Viva l’Italia ora e sempre. - F.M.-

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Come pesa esser qui! Come pesa esserci rimasti fin’ora! Ma Le posso giurare che io nulla ho fatto o non fatto per rimanerci!. Sono andato come gli altri e mi hanno rimandato a casa. E ora aspetto l’altra visita a Dicembre! Lunga!. Mi perdoni se non vengo ancora a Milano benche abbia oramai lavorato; ma né io potrei ora, né Ella forse potrebbe. Credo che fra giorni potremo vivere momenti migliori. Spero che Ella sia a Milano ma ne vorrei conferma anche per la sicurezza di future lettere. Mi voglia bene.

Affezionatissimo

Forzano

P.S. Mi parrebbe recarle offesa ripetendole ancora che nemmeno in casa comunico queste lettere…

Viareggio 31 Ott 917

Trascrizione di Angelo Redaelli
Persone citate
Ferdinando Martini

Tipologia lettera
Sottotipologia lettera
Scrittura manoscritto
Lingua italiano

Medatadati Fisici
Nr. Fogli 2
Misure 275 X 222 mm

Lettera titolo LLET007551