Data: 10/11/1869



Luogo: Mariaga, Como

ID: LLET007933




10 Novembre

Carissimo signor Giulio:

Ragioni di delicatezza, scrupolo forse, mi spingevano a scriverle ciò che le scrissi. S’Ella potesse leggere nell’animo mio, rimarrebbe più che mai rassicurato della mia equità e della mia amicizia. Che ho fatto io, per meritarmi le tante cortesie, le tante gentilezze che sempre mi vennero prodigate da Lei e dalla sua ottima famiglia?... Quest’anno, nell’inverno, fui quasi sempre ammalato; quindi sono partito per la campagna; insomma, la mia collaborazione alla Gazzetta musicale fu sì scarsa, ch’io n’ebbi quasi un rimorso. Aggiunga l’avversione che mi desta Milano; aggiunga la sincera convinzione ch’Ella potrebbe assai bene far senza di un redattore; aggiunga... Ma che serve? A voce le dirò il resto. Al momento, soperchiato e trascinato dalla sua irresistibile cordialità, altro non posso aggiungerle se non che fra una quindicina di giorni farò ritorno e mi metterò a sua disposizione, procurando di guadagnare il tempo perduto. Scrivo oggi a persone amiche onde si affrettino a cercarmi un alloggio in posizione piuttosto centrale; mi basteranno due o tre camere mobiliate. Appena avrò risposta, piomberò a Milano. La campagna teatrale non si apre che nel dicembre; per questi pochi giorni potrà supplirmi il Farina. Io credo non sarà male che io continui, anche dopo il mio arrivo, a dividere con quest’ultimo il mio stipendio; così la collaborazione sarà più attiva, più efficace, e risparmiando a me stesso le riduzioni ed altri piccoli uffici, potrei con miglior lena occuparmi di lavori più interessanti. E così pure, in caso di malattia o di assenza, avrò un supplente idoneo, e del quale tutti potremmo fidarci. Le ho già detto che bisogna provvedere acciò la Gazzetta acquisti il posto che le compete fra i giornali. Non le pare il caso (al principio dell’anno, ben inteso) di attivare il bel progetto di cui abbiamo parlato mesi sono? Basterebbe una specie di giornale supplemento, che uscisse tutte le quindicine e riferisse estesamente le Disponibilità e le Scritture. Questo giornale supplemento, che porterebbe un titolo a sé, si darebbe gratis agli abbonnati della Gazzetta, e potrebbe riuscire interessantissimo, qualora, agli annunzii delle Disponibilità e delle Scritture, si aggiungesse una specie di Rubrica amena, dove con leggerezza e con brio si parlasse un po’ di tutto. Sono d’avviso che ciò gioverebbe assai all’incremento degli abbonnati. Per la redazione basteremmo io ed il Farina, e vi sarebbe modo di intenderci in maniera che la pubblicazione non riuscisse di aggravio alla Casa. Ci pensi, e mi scriva qualche cosa in proposito.

Dopo ciò, profittando con una tolla lobbiana delle sue cortesi profferte, la prego di far avere al mio timido amico Farina la somma di Lire 100, e di far pagare le altre 100 che, a suo dire, mi competono, al signor Giuseppe Rovani, ritirando da Lui regolare ricevuta. Il Rovani abita Via Solferino N. 7. Preghi qualche persona fidata e discreta di recarsi da lui, nelle ore mattutine, e di consegnargli il denaro facendogli chiaramente capire che io pago un debito. Mi raccomando.

Concludo accusandole ricevuta del diploma immeritato. Lo mostrerò a’ miei concittadini di Lecco e desso basterà a discolparmi. Lei fa un torto troppo grave alla mia città nativa, supponendo che quivi non sia letta la Gazzetta musicale. I signori Gavazzi e un Giambattista Ronchi ricevono il foglio, e il Sonetto del povero dottore T. venne in mille guise commentato. Giorni sono, al Caffè delle Colonne, i lecchesi si gettavano sulla Gazzetta musicale

Come branco di pecore pascenti.

Non aggiungo altro per ora. Mi risponda un rigo, e mi creda sempre, con mille saluti a tutti i famigliari,

Di Lei devot.

A. Ghislanzoni

Trascrizione di Carlo Tremolada

Tipologia lettera
Sottotipologia lettera
Scrittura manoscritto
Lingua italiano

Medatadati Fisici
Nr. Fogli 1
Misure 215 X 135 mm

Lettera titolo LLET007933