Caro Sig.Giulio: Caprino 19 = [nota di altra mano: Gennaio 19 = 1886 | In Morte di Ponchielli]
 
Vorrei scriverle a lungo per dire del caro maestro che io solo potrei dire. Ma io gli voleva molto bene, e il dolore mi scompiglia le idee. Accennerò che nel novembre e nel dicembre quel nostro caro si affannava più che mai alla ricerca di un dramma lirico. Mi scriveva: << non ho più tempo da perdere; ed io ne ho meno di te, gli rispondevo scherzosamente, perché ho dieci anni di più sulla schiena. Mi propose Le prince Zillah; non lo trovai di mio gusto, gli esposi le mie ragioni e riuscii a distoglierlo da quel tema.
Poco dopo, si mostrò innamorato della Teodora di Sardou, e mi chiese quanto ci fosse di vero nella notizia apparsa in qualche giornale che il Catalani mi avesse dato incarico di trattare per lui quell'argomento. Gli risposi schiettamente che infatti il Catalani lo aveva prevenuto e che io aveva preso degli impegni. Se ne rammaricò, era fanatico per quell'argomento – per calmarlo io gli proposi un altro tema che gli piacque. Nell'ultima lettera che ebbi da lui, in data del 3 gennajo, mi diceva: <<domani sarò a Milano, ti manderò il dramma; se vuoi, farò una corsa a Caprino, ho fretta di concludere>>. Dopo, avvenne... quello che avvenne. Anche in quella lettera del 3 gennajo vi sono dei tratti umoristici argutissimi, come nelle altre che io possiedo di lui in gran numero. Nel leggere uno scritto di Ponchielli, lo si vedeva.
Era tanto sincero – e poteva esserlo sempre senza danno o pericolo, poiché era uno di \quelli/ che più si rivelano, più diventano simpatici.
Dopo la Marion Delorme di Milano mi scrisse parecchie lettere di sfogo, ed anche in quelle la nota gaja predomina. Le irritazioni di quest'uomo veramente buono evaporavano in tratti di spirito. Le sue mani, che erano fatte per le strette amichevoli, non avevano artigli. Sul Ponchielli uomo si avrebbe materia per scrivere dei volumi. Per riassumerlo si vorrebbe una pagina di Shakespeare. Del Ponchielli musicista ed operista ignoro se qualcuno abbia mai scritto con serietà e ponderazione. Ogni volta che le sue opere apparvero, si notarono nella stampa delle singolari abberrazioni [sic] di giudizio. Il tempo si incaricherà delle rettifiche.
Oggi, la cara, simpaticissima figura dell'uomo prevale a quella dell'artista. A nessun funerale di illustre personaggio furono mai versate lacrime più sincere di quelle che oggi e in appresso si spanderanno sulla tomba di Ponchielli. La solennità delle pompe funebri darà oggi la misura dell'ammirazione dovuta al \suo/ genio; ma il cordoglio vero, la compunzione generale sarà una eloquente prova della grande benevolenza che quell'uomo semplice, buono, sincero come un fanciullo, ha ispirato ai molti che lo conobbero di persona. Oh! questi davvero non potranno dimenticarlo mai!
Caro sig. Giulio: non potendo io per ragioni di salute recarmi a Milano, al mio ottimo amico Cav. Pietro Rota, che era pure amico del caro maestro, ho commesso l'incarico di gettare un fiore …. là dentro. Ella, poi, gli dica un addio per me.
Con affetto stima
Di Lei devotiss
A Ghislanzoni
Trascrizione di Archivio Ricordi

Opere citate
Marion Delorme

Tipologia lettera
Sottotipologia lettera
Scrittura manoscritto
Lingua italiano

Medatadati Fisici
Nr. Fogli 2
Misure 269 X 214 mm

Lettera titolo LLEt008086