Lecco li 29 ottobre 1843

Carissimo Tornaghi

Stavo per rispondere alla tua ultima lettera quando mi arrivò un dispaccio da Giulio che mi invitava alla Cadenabbia; infatti lunedì 27 andai colà, unitamente a Ghislanzoni, e ci intendemmo di varie cose sull’opera nuova.

Abbiamo fatto la nota di tutto quanto occorre per l’opera.

Ho stabilito con Giulio che io non posso più muovermi, altrimenti non potrò terminare l’opera.

Resta quindi stabilito che io mi rimetto alla tua perspicacia, ed intelligenza, persuaso che cercherai il meglio per il nostro reciproco interesse.

Sanguineti mi ha scritto una gentilissima lettera, insistendo ad aprire la stagione col Salvatore ciò è impossibile. Pregoti dunque ad in[ten]derti col Sanguineti una buona volta che è inutile insistere su tale argomento.

Quanto agli artisti tu e Giulio li sentirete e decidete assieme fidandomi nel vostro tatto d’esperienza.

Ho parlato con Giulio, acciò Celega sia il riduttore del Salvatore: perciò verrà da me Celega per intendersi sul I^o atto che è già copiato, e che tu mi hai mandato.

Resti dunque avvertito, che la copia partitura I^o atto la consegnerò a Celega che verrà a riceverla da me stesso.

Se hai qualchecosa a dirmi, od osservare, scrivimi dettagliatamente, che ti risponderò a volta di posta.

1001. servo del mio Secretario perché sono immerso nelle note musicali, del mio Salvatore; che spero diverrà rosa a Genova ma che ora è di colore incerto nei due ultimi atti ………..

Di fretta, tuo amico

A. Carlos Gomes