Data: 23/2/1926



Luogo: Roma

ID: LLET008927




[intestazione a stampa]

VIA GIUSEPPE AVEZZANA 51

ROMA (49)

il 23 Febbraio 1926

Illustre e caro amico,

nemmeno questa volta ho avuto la fortuna di incontrarvi nel vostro fugace passaggio: vi raggiungo per epistola e vi prego di armarvi di santa pazienza perché v’ho a fare un discorso lunghetto. E chiedervi un favore.

Ho trovato un argomento di libretto. Per essere esatti l’avevo scoperto da un pezzo, ma soltanto ora ho acquistato la convinzione che non si oppongono serie difficoltà al mio progetto. Ricordo di avervi anni fa accennato a un romanzo di HUGUES LE ROUX: “LES AMANTS BYZANTINS”, vecchio ormai d’una trentina d’anni, poichè  l’edizione che ho sott’occhio, la nona, è del 1898 (Calmann Lévy). Foste anzi voi a favorirmi l’indirizzo dell’autore a Parigi, 58 rue de Vaugirard.

Non vi tedierò ora col narrarvi la trama: credetemi provvisoriamente sulla parola quando vi dico che vi è una vicenda interessante, due personaggi ben delineati e simpatici e per sfondo Bisanzio nel secolo X. C’è tanto libretto in questo romanzo, che prima d’essere un romanzo era un libretto. Sono infatti venuto a sapere che, molti anni or sono, due amici, il prefato signor Le Roux e un Henry Woollett, scrissero un dramma lirico, che il Woollett musicò. Più tardi il Le Roux sviluppò la stessa tela nel romanzo che v’ho detto.

L’opera del Woollett (il quale dovrebbe essere un po’ parente del nostro immortale maestro Buganza, e mi si firma “compositeur de musique, lauréat de l’Institut Musicographe et critique d’art”) dopo un trentennio di rifacimenti e audizioni domestiche, sarà rappresentata al Havre il prossimo mercoledì 13 Marzo.

Una mia lettera al signor Le Roux, a lui non pervenuta per l’eccellente ragione che è morto, fu dalla vedova trasmessa al maestro Woollett, il quale mi risponde d’avere fin qui rifiutato ad altri il permesso volendosi riserbar la primizia, ma che ora non ha più nessuna ragione di opporsi e che l’erede vedova Le Roux lascia lui pienamente libero di disporre del libretto e del romanzo. E per parte sua l’ottimo sig. Woollett è disposto a darmi la sua autorizzazione dietro il compenso di cinquecento franchi, una volta tanto. Qualche cosa bisognerà dare anche alla vedova Le Roux, ma mi sembra di capire che non avrà grandi pretese. Il sig. Woollett aggiunge che la sua opera è proprietà dell’editore Costallat (60, Chaussée d’Antin), ma che costui non può avere nessun diritto sul romanzo, che è posteriore per giunta.

La mia impressione è che con pochi baiocchi si può accomodar tutto: se non fosse la mia inesperienza in materia e la lontananza che complica le cose, avrei evitato di darvi questo fastidio. Volete, caro commendatore, aiutarmi in questo affaruccio? Occupandovene, voi Casa Ricordi non assumeretebbe nessun impegno verso di me: se il libretto vi piacerà sarà, s’intende, per voi, e ci metteremo facilmente d’accordo; ma se non lo voleste me lo terrei e vi rimborserei la non grande somma spesa. Dico questo per semplificare e sollecitare, ma credetemi che non sarà difficile collocare un libretto come quello che vedo ben chiaro.

A proposito: non v’ho detto come mai questo argomento è tornato a galla dopo tanto tempo. L’estate scorsa prestai il volume al comune amico Nicola d’Atri. In gennaio una sera parlando con Zandonai, il maestro mi uscì fuori di punto in bianco: “Sapete dove io vedo un libretto e delle figure interessanti? in quel vostro romanzo...” Ero lontano le mille miglia e non capii subito. D’Atri aveva fatto leggere il romanzo al Maestro: e fu appunto Zandonai che mi incoraggiò a iniziar le trattative con Parigi, senza altri indugi.

Ma indipendentemente da questa “speranzella” io desidero assicurarmi questo argomento e comporre questo libretto: lietissimo poi se Ricordi vorrà il mio libretto, e più lieto ancora se lo volesse musicare Zandonai. Le quali cose sono entrambe immature.

Mi volete aiutare? Rispondetemi, vi prego, con sollecitudine, perchè vorrei sentire il vostro parere e il vostro consiglio prima di rispondere al Woollett. In fatto di diritti di autore io sono ignorantissimo e voi la sapete lunga.

Grazie anticipate e scuse. Ossequi alla gentile signora e a voi saluti cordialissimi.

Vostro dev.

Claudio Guastalla

Trascrizione di Alessio Benedetti

Tipologia lettera
Sottotipologia lettera
Scrittura dattiloscritto
Lingua italiano

Medatadati Fisici
Nr. Fogli 1
Misure 212 X 140 mm

Lettera titolo LLET008927