Data: 24/6/1923



Luogo: Parma

ID: LLET010097




Parma 24.6.1923
Albergo Croce Bianca
Gentilissimo Commendatore.
Scusi se alla mia lunga epistola faccio seguito con queste righe. Credo che ella avrà saputo, senza ch’io glielo racconti, come io abbia avuto sempre molte noie. Ella deve credermi e comprendermi se le dico che odio Parma e che voglio che quest'anno sia l'ultimo. Il Ministero non si è mai occupato di prendere in considerazione quello che io ho fatto e per il posto di Milano le manovre sono misteriose. C'è un certo cretino che manovra sott'acqua. In ogni modo io preferirei la libertà e a tale scopo ho preso la casa ad Asolo. Ma voglio avere una Mia base finanziaria, almeno probabile se non sicura. Ecco dunque che le vorrei dire: il teatro è sempre un'incognita. Ho dato alla sua casa le tre commedie goldoniane: vorrei che queste si considerassero come un affare a parte, come se fossero di un autore a parte, perché il lancio delle opere per teatro è più lento, oltre che più problematico, mentre desidererei che le mie opere per pianoforte e la mia musica da camera e Sinfonica subisse la stessa sorte di quella pubblicata da Chester. Non creda che ogni mese io voglia scaricarle contro qualche opera mia, ma quelle tre o quattro cose che scrivo in un anno vorrei che trovassero in Casa Ricordi il loro editore. Le tre commedie goldoniane datano dall’aprile 1922. Dal giugno 1922 al giugno 1923 che ho loro dato? I due sonetti del Berni, i solfeggi di Leonardo Leo e il quartetto: Stornelli e Ballate. È molto? Vorrei essere sicuro di poter sempre fare così, o almeno mi dica se devo escluderlo. Potrei piazzare all'estero quintali di musica per pianoforte!! Alla sua casa interesserebbe? Non so quando ne scriverò, ma mi piacerebbe saperlo. Il mio piano è dunque di riacquistare la mia libertà e appunto per questo vorrei potermi orizzontare.
Fra un paio di mesi avrò finito la partitura delle mie variazioni senza tema per pianoforte e orchestra. La vorranno? Sono soddisfatto del come sono riuscite. Farò anche una riduzione per due pianoforti, molto buona. Dico questo perché la musica è finita.
Ed ora vorrei chiederle un gran favore, in tutta segretezza. Siccome la casa di Asolo mi è costata molto di più di quello che potevamo spendere, ho organizzato una vendita di alcuni oggetti d'arte, che stonavano, per il loro lusso, con lo stile semplice della mia casa. Appunto per questo ho lasciato al pittore Scopinich che organizza le vendite alla Bottega di Poesia, una bellissima stola ricamata della fine del cinquecento. Contavo ricavarne almeno duemila lire. La consegnai ai primissimi di marzo e pregai il pittore Scopinich di sapermi dire qualchecosa prima di giugno, giacché avevo dei pagamenti importanti per quest'epoca. Non ostante le promesse non ne seppi più nulla. Scrissi, non rispose, lo cercai due volte in persona senza trovarlo, riscrissi, sempre inutilmente. Causa gli esami non posso venire a Milano, il tempo stringe e devo recarmi ad Asolo appena finito qui, causa certi impegni. Potrebbe ella aiutarmi mandando allo Scopinich il biglietto qui accluso e la pregherei di dire al fattorino di non lasciarlo alla Bottega di Poesia se Scopinich non c'è.
In questo modo potrei regolarmi e la pregherei di inviarmi per mezzo del corriere (a mie spese tutto) qui a Parma la stola, se Scopinich la restituisce al fattorino. Scusi la noia, ma non esito a chiederle questo favore sapendo quanta gente ella ha a sua disposizione, anche per confezionare il pacco. Non creda ch’io voglia sempre importunarla così. Riunendo tutte le mie forze, fra qualche mese tutti i restauri saranno pagati e se Dio vuole avrò un po' di pace, almeno quella relativa, che hanno tutti coloro che almeno posseggono un tetto. In caso estremo potrebbe casa Ricordi anticiparmi mille lire sulle mie variazioni senza tema? Sarei disposto a cederle entro due tre anni i concerti grossi di Corelli istrumentati da Geminiani, purché fossi sicuro che me li retribuissero millecinquecento lire una volta tanto. Si potrebbero pubblicare in tre puntate: la prima di tre, la seconda e la terza di quattro concerti grossi , versandomi cinquecento lire per ogni puntata. I primi tre sono i più lunghi. In tutto sono undici. Questo lavoro lo farei per l'amore ch’io porto alla nostra grande musica. Non è un cespite di guadagno. Spesso dedico qualche ora ai miei amici autori preferiti: Monteverdi, Frescobaldi, Corelli, ecc. ecc., ma trattandosi soltanto di qualche ora, ci vogliono degli anni per arrivare in fondo. Io non posso restare in ozio, questo genere di lavoro rappresenta il mio riposo. Nella quiete di Asolo spero poter lavorare molto e venire per qualche mese a Milano (libero cittadino) nei mesi di inverno. Le sarei grato se potesse dirmi quanto le interessano i magnifici concerti grossi del Corelli, però per l'anticipo di mille lire che le chieggo è meglio rimanere sulle Variazioni senza tema, perché, se vivrò, fra poco saranno a posto. Ormai il lavoro esiste. Si potrebbe fare le stesse condizioni che per la favola cavalleresca. Credo questa sia stare [?] ancora eseguita agli Stati Uniti. Ne sa qualcosa?
Non ho dimenticato i suoi libri, ma nonostante le mie insistenze l'ingegnere Uccelli non mi manda né la lista né i prezzi. La consiglierei di ritirare la libreria. L'ingegnere Uccelli che vidi giorni fa, mi disse che non potrebbe più tenerla. Disponga di me, l’avverto però che devo partire il 4 luglio per Asolo. Si regoli.
La prego di dire al fattorino di non consegnare ad altri la lettera e di chiedere una risposta qualora lo Scopinich, non rendesse la stola.
Insieme ad altri oggetti effettuerò una vendita ad Asolo. Tutte stoffe però.
Perdoni la noia e tanti ringraziamenti.
Coi più cordiali saluti mi creda il suo devmo
G. Francesco Malipiero
Trascrizione di Simonetta La Grutta

Tipologia lettera
Sottotipologia lettera
Scrittura manoscritto
Lingua italiano

Medatadati Fisici
Nr. Fogli 2
Misure 264 X 173 mm

Lettera titolo LLET010097