[si tratta di una lettera contenente in allegato una minuta]

Al Pregiatissimo Signore

Il Signor Giovanni Ricordi

Editore di Musica in

                                          Milano

Caro Signor Giovanni!

Ho subito consegnato alla Signora Thevenard ed a Moretti le lettere incluse nella sua gratissima del scorso Nove:entrambi mi assicurano di avere già risposto.

Mille occupazioni e mille disturbi di vario genere mi hanno finora impedito di scriverle come le avevo promesso qualche notizia intorno al successo che la Lucia ha avuto sulle nostre scene.

Adunque pagato il debito delle ciance promesse.

Costantinopoli

La Lucia di Donizetti. La Signora Penco, che sostiene la parte di Lucia, è dotata di voce facile e bella; ha eletti modi di canto e azione animata senza esagerazione; ella fu vivamente applaudita, in tutti i suoi pezzi.

La voce del tenore Signor Bozzetti non è certo di quelle che suonino a bella prima soavemente gradita all’orecchio e passino quindi al cuore; canta però con sì fina maestria che eccita sovente tutto il pubblico agli applausi.

Egli dice l’aria finale [****] di Asthon, che ha sì poco [interesse?] drammatico, non è tale che possa far rifulgere di molto le doti di un artista al primo comparire sopra un teatro ove innanzi non sia stato fosse conosciuto.

Ciò nulla ostante il baritono Sig.r Corsi ha saputo cavarne bellissimo effetto colla sua azione corretta, col suo canto di bel metodo e perfettamente intuonato!

Su questo artista è inutile spendere più parole, perché abbastanza conosciuto.

L’esecuzione in generale dell’opera fu ottima.

Sabbato scorso, la Lucia ha ceduto all’Attila l’imperio delle nostre scene.

Discorrere del merito di un’opera già tanto nota, ed eseguita due anni orsono un’altra volta per queste scene, parmi non faccia d’uopo, bastando accennare alcuna cosa intorno agli esecutori.

Ciò ch’è innanzi tutto a lodarsi nella giovinetta esordiente Signora Lotti è l’amore, l’impegno, che mette pone nel rappresentare la propria parte.

Ella, che dice ed agisce con tanto slancio e tant’anima la cavatina di sortita dell’Odabella, non n’esce men bene nel cantare a mezza voce e nel saper montare pianissimo alle sue più belle note acute in quella nella romanza dell’atto primo Oh nel fuggente nuvolo, che và eseguita con tutta grazia, con tutta soavità a fior di labbra.

Ella ebbe applausi e ghirlande, e fu fatto replicare il suo duetto col tenore.

Le sue corde vocali sono tanto belle e robuste che non è necessario sforzarle né punto né poco, perché rifulgano in tutta la pienezza della loro energia.

Il Tenore Sig Prudenza, ha giustificato in questo spartito i nostri presagi, ed ha potuto spiegare la squisita qualità della sua simpatica voce.

Ei disse con forza la sua Cavatina di sortita, ed in generale cantò assai bene tutta la parte di Foresto, sebbene sia a dolere che la sua azione non corrisponda talvolta alla sicurezza della voce.

Il pubblico l’applaudì vivamente.

[nella prima pag in margine sinistro è aggiunto:] non arrivi all'orecchio de' suoi genitori [?]

Ho ricevuto da Milano una dispiacevole lettera alla quale rispondo colla qui inclusa.

Ella vorrà fare il piacere di leggerla e rimetterla al suo destino aggiungendo qualche parola.

Mi perdono l’incomodo che le do e pregandola di salutare nuovamente il Tito, Carlo e tutta la sua famiglia mi voglia bene e mi creda a tutta prova

                                                                                                    Il Suo Aff.mo Amico

                                                                                                    Angelo Mariani

[La recensione del Maestro Mariani uscì sulla GAZZETTA MUSICALE DI MILANO, N. 51, del 22 dicembre 1850, p. 223.

L’articolo risulta più lungo, forse una parte della lettera è andata perduta.]

Trascrizione di Attilio Giovagnoli


Tipologia lettera
Sottotipologia lettera
Scrittura manoscritto
Lingua italiano

Medatadati Fisici
Nr. Fogli 2
Misure 282 X 220 mm

Lettera titolo LLET010309