Data: 11/5/1852



Luogo: Genova

ID: LLET010321




 

Al Pregiatissimo Signore

Il Signor Giovanni Ricordi

Editore di Musica in

Milano

 

Caro Signor Giovanni

 

Genova 11 Maggio 1852

 

Il Municipio di questa cospiqua [sic] Città mi ha prescelto a Capo e Direttore d’orchestra del Massimo Teatro Carlo Felice.

Sabbato prossimo mi esporrò per la prima volta a questo colto Pubblico coll’opera Ernani del nostro Verdi. Diriggerò pure le altre opere già in iscena, ma però sarò obbligato di far provare nuovamente il colossale Roberto il Diavolo perché molte cose non vanno a mio modo. L’Egregio Gambini si è molto interessato per me e posso dire che per Lui solo fui chiamato a questo onore. Oltre essere egli quel grande artista che ognun sa, è uomo di ottimo cuore, gentilissimo ed amico raro. Reputo gran fortuna per chi ha il bene d’incontrarlo. Insomma è una di quelle creature che Dio manda qua giù per conforto della misera umanità.

Quanto prima passerà di qui la famiglia di sua Eccellenza il Signor Titoff per recarsi in Svizzera dove passeranno l’estate.

Probabilmente faranno una scappata a Milano. Se ciò mai succederà non mancherò d’informarla, perché sarà anche per loro un gran piacere di fare la di Lei conoscenza. Sua Eccellenza in Napoli mi disse che aveva già dato gli ordini opportuni al suo incaricato onde ricordasse l’affare pendente coi Turchi una volta che questi avranno deciso una certa cosa che ora non posso dire.

Non mancai poi di spingere la cosa presso certi signori potentissimi, e in ogni mia lettera che scrivo a quei signori non manco di ricordare a loro l’affare.

Faccia grazia di mandarmi la Gazzetta musicale ed anche i Numeri che conserva presso di Lei cominciando dal Numero 12 anno corrente.

Speravo da un giorno all’altro di vedere pubblicate le mie Romanze ma sempre fui deluso. Ne scrissi altre due in Napoli per la Figlia di Mercadante le quali incontrarono l’approvazione del sommo Maestro.

La mia Zingarella pure trovò la simpatia di tutti; La prego pubblichi dunque una volta quelle mie composizioni e quanto prima le manderò pure le ultime due che scrissi a Napoli.

Resterò qui fino alla fine del prossimo Giugno. Poi andrò a riabbracciare mia madre. Non sarà difficile che io vada anche a Costantinopoli per prendere le mie cose che ho lasciato la e per salutare i miei cari amici. Dopo ritornerò qui per restarvi.

Saluti il mio caro Tito non che tutta la di Lei ottima famiglia.

Mi voglia bene e mi creda sempre

Il suo amico Angelo Mariani

 

Caro Signor Giovanni!

 

Genova 11 Maggio 1852

 

Speravo oggi di ricevere la sua pregiatissima Gazzetta Musicale ma fui deluso. Che si sia smarrita la mia lettera che Le scrissi il giorno 10 corrente?

Ciò mi dispiacerebbe assai, non per la lettera in se stessa, ma perché il mio buono e caro Signor Giovanni non dovesse mai credere che mancai ad un dovere di amicizia, cioè quello d’informarlo subito dell’onore che il Municipio di questa cospiqua [sic] Città mi ha così generosamente, contro mio merito prodigato. Grazie a Dio tutti sembrano contentissimi di me. Spero in poco tempo di educare questa già brava orchestra in modo da fare invidia alle altre più rinomate della nostra Italia. Il materiale e la buona volontà in tutti professori non manca. Molti sono i poteri che mi sono accordati - dunque ora tocca a me!

La ringrazio infinitamente per tutte le belle cose che nella sua carissima delli 11 corrente mi dice.

A Messina ricevei la sua lettera delli 15 marzo e vi risposi a posta corrente.

In Napoli vidi il Monsieur Diran, ma la sua Signora era rimasta a Roma. Egli mi disse che quanto prima sarebbe passato da Genova e da Milano, dunque l’attendo. Ora probabilmente si troveranno a Firenze. La prego se Ella sa il luogo preciso della loro dimora d’indicarmelo perché voglio scrivergli due righe.

Non dubiti della mia amicizia. Nulla trascuro onde il suo affare pendente sia portato a buon fine. Come Le dissi nell’ultima mia Titoff sarà qui a giorni e passerà anche da Milano. Conoscerà una persona angelica!

Prima di lasciar Messina scrissi una lettera di buon inchiostro al Moretti.

Attendo qui la sua risposta. Già informai un mio fido amico che molto può in Costantinopoli di questa mancanza del Moretti. Nel caso che quest’uomo dovesse prolungare la cosa ancora per le lunghe non sarà male fargli parlare da chi potrà metterlo al dovere. Stiamo a vedere ancora per qualche giorno fino al ritorno degli artisti perché solitamente egli non salda i conti con l’impresa che alla fine della stagione. Se poi mancasse anche questa volta, allora bisognerà trattar la cosa ben altrimenti. Col Vapore Doria gli scriverò nuovamente ma manderò la lettera a persona che nel consegnarcela gli dirà quattro parolette come si deve. Non dimentichi sa che prima di lasciar Costantinopoli pagai a Moretti l’importo dell’abbonamento alla Gazzetta Musicale del Signor Dottore Caleya di sua Eccellenza e le lasciai incaricato di riscuotere quello del Signor Guerrieri. Mad Diran mi disse che lo avrebbe pagato Essa stessa a Lei - si ricordi che quella signora deve pagare ancora l’anno scorso.

Gambini sta poco bene da cinque giorni guarda la stanza. Poverino è stato tanto buono per me.

Attendo dunque la sua desiderata Gazzetta Musicale ed anche quei numeri che non ho ricevuto cominciando dal N° 11 anno corrente.

Spero di veder pubblicato quanto prima la mia Zingarella perché tutti la desiderano.

Mi voglia bene e mi saluti tutta la sua cara famiglia Il suo amico A. Mariani

Trascrizione di Attilio Giovagnoli, Luigino Pizzaleo


Teatri citati
Teatro Carlo Felice

Tipologia lettera
Sottotipologia lettera
Scrittura manoscritto
Lingua italiano

Medatadati Fisici
Nr. Fogli 2
Misure 202 X 141 mm

Lettera titolo LLET010321