Data: 28/1/1891



Luogo: Cerignola, Foggia

ID: LLET010847




[N.628/N.9]

Cerignola, il 28 del '91 =

Ill.mo Sig.r Comm.re,

Le debbo da molto tempo una risposta; ma mi deve perdonare il ritardo, causato da mille ragioni.– Anzi io avrei dovuto scriverle tempo fa per lamentarmi di certe voci che correvano a Milano sopra bocche troppo conosciute da me.- Si diceva, si ripeteva e si asseriva inconfutabilmente che io aveva firmato un regolare contratto colla Casa Ricordi per una o più opere, e che, dopo la consegna dei Rantzau, avrei assolutamente abbandonato la Casa Sonzogno.- E si disse anche di più: si giunse ad assicurare che avevo già consegnato alla Casa Ricordi il mio Ratcliff, e ne avevo già ritirato il prezzo stabilito.– E non creda che queste voci sieno giunte a me per vie indirette, oppure per mezzo di fonti dubbie, o partigiane, o interessate.- No: tutto quello che io Le riferisco quì, si è proprio detto a Milano e da persone troppo attinenti al suo stabilimento; quando lo voglia sono sempre pronto a fare nomi.– Ed un carissimo amico mio, per meglio convincere altri miei amici, uscì proprio a dire queste parole testuali: << Dichiaro di avere io visto il Mascagni firmare il contratto col Sig.r Ricordi, e sono pronto, anche adesso, di ripetere la mia dichiarazione in faccia al Sig.r Sonsogno.>>

Come vede, io sono bene informato; e mi accorgo benissimo che tutti questi discorsi possono facilmente ledere i miei interessi.- Ora io dico: nella nostra lettera privata firmata a Firenze, non mettemmo un articolo che imponesse la segretezza da ambo le parti, ma questa segretezza fu promessa a voce, sulla parola; ed ho sempre creduto, nella mia ingenuità, che una parola valesse cento pezzi di carta.- Non faccio, però, carico a Lei di propagare queste voci; ma dico che guardi meglio a chi si confida; poiché certe persone tanto attinenti alla Sua casa e che fanno pubblicamente quelle dichiarazioni, non dovrebbero dimenticarsi troppo presto delle preghiere fattemi per entrare nella Casa Sonzogno.– Io non ho l'animo cattivo e non ho fatto mai male a nessuno in vita mia; ma non voglio essere stuzzicato, perché posso fare arrossire più d'uno.- Ho sofferto tanto, sofferto veramente anche la fame; e mi sono visto proprio abbandonato; e mi hanno negato anche un tozzo di pane; ma tutti questi patimenti, anziché demolirlo, hanno temprato il mio animo ed ho imparato a vivere ed essere serio.– Ed ora appunto, nella prossima vertenza Verga-Sonzogno.Mascagni, ne sentiremo delle belle e rideremo di cuore alle spalle di qualche pezzo grosso.

Se io firmai quella lettera privata a Firenze, non fu già per migliorare la mia condizione; poiché, senza far torto a chicchessia, difficilmente potrò trovare un gentiluomo ed un galantuomo che possa uguagliare il Sig.r Sonzogno.- E queste non sono parole, perché tutti sanno come il Sig.r Sonzogno ha agito verso di me; ed il contratto che ho con lui rimarrà sempre a conferma di quanto dico.– Dunque: se io firmai quella lettera aperta fu soltanto perché Ella si rivolse al mio cuore, facendomi osservare che non era giusto che un solo Editore traesse profitto dalle mie opere: eppoi fu così gentile con me.- Ma il certo si è che, apponendo la mia firma a quella lettera, facevo il Suo interesse e non il mio.– Inoltre erano state poste per lo mezzo tante persone a me care, (e ciò con accorgimento) che io non seppi resistere e firmai.– Tornando poi qua, nel mio éremo, e rileggendo il contratto che ho colla Casa Sonzogno, trovai un articolo, sfuggitomi prima, che mi legava, dietro volere dell'Editore, anche dopo la consegna dei Rantzau: ciò m'impensierì alquanto; ma decisi che avrei aggiustato le cose in maniera di contentare tutti: ed avrei mantenuto sicuramente la mia decisione, poiché coll'onestà e la lealtà si arriva a tutto.– Ma dopo tutto quanto si è detto e si dice a Milano, da persone sue, a mio riguardo, anzi a mio carico, posso io agire francamente e liberamente?....

A Lei la risposta! –

Io avrei voluto un poco più di serietà; almeno speravo che si comprendesse la condizione in cui mi trovavo di fronte all'Editore Sonzogno, al mio benefattore, al mio salvatore!-

E non si doveva neppure dimenticare che, se oggi mi trovo fuori dalla Casa Ricordi, non è certo per colpa mia: io feci di tutto per potere lavorare per il Suo stabilimento: anche dopo essere risultato il primo nel Concorso Sonzogno.- Ma fui messo alla porta! - (È la vera espressione.-) 

Io non mi faccio partigiano, né conscio né inconscio, di lotte editoriali.– Padronissimo il Signore Avv.to Panattoni di crederlo e di scrivermelo in una lettera che conservo gelosamente.– Io agisco sempre col mio pensiero, colla mia coscienza; ed io solo sono responsabile di ciò che faccio, di ciò che dico.– Nessuno mi ha mai comandato, neppure quando morivo di fame.- Si figuri se mi faccio comandare ora!–

In forza di quell'articolo del contratto, il Sig.r Sonzogno ha testé pattuito con me un'altra opera, che non è (lo dico con franchezza) il Ratcliff.– Ecco dunque che i miei impegni colla Casa Sonzogno soffrono già una dilazione.– Che debbo fare? che debbo dirle?– Potevo non ottemperare ad un contratto formale, per accondiscendere ad alcuni preliminari che dovranno essere tradotti in atto formale di contratto?

Né si deve trattarmi di leggero; poiché, per quanto in forza del contratto con Sonzogno non potessi prendere altri impegni, avrei rispettato e mantenuto tutto, se non fossi stato indisposto da tutte le dicerìe fattesi in Milano all'unico scopo di ledere gl'interessi miei.– Quando conobbi le prime voci su tale argomento, fui per mandare una dichiarazione ai giornali di Milano, asserendo di non avere firmato nessun contratto formale fuori che col Sig.r Sonzogno, e sfidando a provare che io avessi ricevuto un soldo dalla Casa Ricordi.– Ma dopo ci pensai meglio e sperai che quelle voci finissero: invece continuano e si rinforzano; non volendo fare pubblicità, ho creduto bene di scrivere direttamente a Lei, perché possa esaminare con giustizia la mia posizione.-

Di chi è la colpa?......

Credo di averla annojata assai: mi perdoni e non si abbia a male di quanto Le ho detto, assicurandola della mia più perfetta stima, colla quale e con mille saluti mi onoro di segnarmi

sempre Suo Devotiss.mo

= Pietro Mascagni =

Trascrizione di Archivio Ricordi


Tipologia lettera
Sottotipologia lettera
Scrittura manoscritto
Lingua italiano

Medatadati Fisici
Nr. Fogli 2
Misure 210 X 135 mm

Lettera titolo LLET010847