[N.628/N.19]

Pesaro 19 Maggio del '96.

Carissimo Sig.^r Commendatore,

non ho il coraggio di prendere la penna in mano dopo tanto lungo silenzio.–

So che l'Illica ha finito il libretto.– Io ho cominciato a lavorare al primo atto.– È un lavoro di una difficoltà enorme; ma spero di riuscire a fare qualcosa di buono.– Il certo si è che sono molto animato e che lavorerò con grande ardore.–

Illica mi fa sperare la Sua venuta quì a Pesaro, ed io non ho parole per riuscire a fare realizzare questa speranza.– La Sua venuta a Pesaro sarebbe di grande consolazione per me e farebbe un piacere immenso a tutti i fabbricatori di spostati del Liceo Rossiniano.– Il Comm.^re Guidi andrebbe in visibilio.– Anzi mi ha detto che già Lo aveva invitato in casa sua.– In ogni modo, però, tengo la mia modesta casa a Sua disposizione.–

Domenica non va a Bologna per il Concerto di Martucci?- Potrebbe fare tutta una scappata.–

Ho scritto anche all'Illica.- Attendo buone nuove.–

Intanto mi auguro che la Sua famiglia goda eccellente salute: sono stato in pena per la malattia del caro Tito, ed ora mi congratulo del Suo perfetto ristabilimento.–

La prego di accettare i saluti miei più affettuosi e di credermi

Suo Devotiss.^mo

= P.Mascagni =