Data: 30/4/1863



Luogo: s.l.

ID: LLET011134




Egregio Sig. Tornaghi!

 

Dopo quasi due mesi di penoso ed incessante lavoro sono riuscito a condur a termine la Grammatica. Come già Le accennai, il testo assunse una forma assolutamente nuova, perché mi parve che i precetti e le nozioni dell’Asioli non potessero formare unità col metodo da me tenuto. Insomma la Grammatica è mia; ma siccome rampollata direttamente dal metodo dialogato dell’Asioli, può ancora passar benissimo sotto il nome di quest’ultimo, salvo ad aggiungere nel frontespizio l’avvertenza già convenuta e riguardante la parte da me presa nella compilazione.

Ora sarebbe da accordarsi sul modus tenendi nella pubblicazione affine di ottenerne un’approvazione del Consiglio Accademico ampla [?] e sincera. Io stimerei ottimo pensiero di fare due composizioni tipografiche dell’Opuscolo: la prima (in colonne) a solo uso del Consiglio Accademico per tutte quelle modificazioni che intendesse suggerire; la seconda, e definitiva, più tardi, cioè dopo l’approvazione del Conservatorio. Vi sarà un po’ di tempo perduto ma avremo in gran parte evitato le censure; che è ottima cosa scansare in tal genere di pubblicazioni. Ben inteso che mi sobbarcherei alle correzioni che si proporrebbero dal Conservatorio, e presiederei all’intera pubblicazione, correggendo anche tutte le bozze.

Nell’ipotesi che si effettuassero, Lei assensente [?], tutte queste mie proposte, a mio vedere indispensabili, il mio lavoro verrebbe a prolungarsi ancora ragguardevolmente. Ad ogni modo credo di essere modesto nelle mie pretese, chiedendole un compenso, tutto compreso, di Lire italiane settecento. L’avverto che se la Grammatica dovesse comparire col solo mio nome non la cederei a meno di L. 1500. Ma sotto l’egida dell’Asioli diminuisce la responsabilità, e quindi anche le pretese.

Un’ultima avvertenza. Bramerei si prevedesse il caso di ulteriori edizioni; e vorrei si riserbasse diritto ed obbligo a me di rivederne il testo e correggere la nuova pubblicazione, dietro compenso, per ogni singola volta, di franchi 300.

Attendo le di Lei disposizioni intorno alla traduzione della Reine de Saba ch’Ella promise lasciarmi vedere prima di pubblicarla.

La pregherei anche farmi tenere in casa la partitura stampata degli Ugonotti; ché io poi Le rimetterò quella del Profeta, tuttora giacente presso di me.

Non s’incomodi a scrivermi, giacché al primo momento libero passerò io al Suo studio. Pregandola a ricordarmi all’ottima famiglia Ricordi, mi pregio ripetermi con sentita stima, riconoscenza ed amicizia

 

Di Lei

30. Aprile 1863

Dev.mo

A. Mazzucato

P.S. Perdoni gli sgorbi partoriti dalla solita fretta.

Trascrizione di Giovanni Vigliar


Tipologia lettera
Sottotipologia lettera
Scrittura manoscritto
Lingua italiano

Medatadati Fisici
Nr. Fogli 1
Misure 205 X 133 mm

Lettera titolo LLET011134