Allo stimat.mo Signore
Giovanni Ricordi
Milano
Italie
Car.mo amico
Bruxelles li 19 Settembre 1850
Ti prego, mio caro, di un piacere che è questo. Leggo nella Musique del 15 Settembre che Par la demande de M. Emanuele Muzio, chef d’orchestre de teatre, Verdi a composè puor I Masnadieri une ouverture nouvelle, que le public Bruxellois entendra la premier.
In questo questo [sic] non v’è nulla di vero, essa è un’invenzione che voglio attribuire solamente a voler fare de la reclame.
Ti prego ad inserire tutto questo nella tua Gazzetta per mia giustificazione verso di Verdi, per il quale non deve avere che stima per venerarlo, e cuore per amarlo.
E Muzio.
Conto sopra la tua amicizia per farmi questo immenso favore. Pare impossibile a qual punto giunga l’impudenza di certi giornalisti. Ho scritto anche ad Escudier per farla smentire ma conto anche sopra di te perché assolutamente non permetterò mai ad alcuno da qui in avanti che s’imischiano [sic] delle cose mie e di quelle di Verdi, perché fra me e Verdi come uomini siamo assai amici; ma come artisti nessuno dei due ha mai avuto a fare coll’altro.
Gli affari del teatro vanno bene, ma non siamo che al principio; è un paese pien di molta intelligenza musicale, e sanno apprezzare il bello ove si trova; e ciò fa piacere. T’assicuro che Fétis m’ha formata un’orchestra che di meglio non potrebbe essere, fra poco tempo sarà la prima orchestra di Bruxelles. Sono tutti giovinotti dai 20 ai 25 anni che hanno un fuoco, che alle volte ho del da fare a contenerli. Sabbato [sic] (21) andiamo alla Matilde di Shabran; una prova d’orchestra, e poi prova generale, così non s’affatica molto. Tutto va bene ma manca il cielo e la salute. Temo assai di non poter finire la stagione, basta pensiamo che si cambierà.
Il Sig. Meline mi dice di farti tanti saluti.
Io ti prego di ricordarmi alla Sig. Marietta, alla Sig. Giulietta, alla Sig. Peppina a Tito ed a tutti quanti.
Ama e ricorda sempre il tuo affmo
E Muzio