Data: 17/3/1851



Luogo: Bruxelles, Belgio

ID: LLET011260




Italie

Sig. Giovanni Ricordi

Milano

 

Car.mo Ricordi

 

Bruxelles li 17 Marzo 1851

 

Sono io in debito di due risposte verso di te; così ora rispondo a due tue lettere in una sola mia. Ecitai [sic] già da molti giorni il Sig. Bocca e Co. a spedirti i 100 F, e mi rispose che dovendo inviare denari al Sig. Lampugnani vi unirebbero i 100 F per te. Io credevo che avessero soddisfatto a cotesto loro dovere quando m’arrivò la tua degli 8 a farmi avvertito che non eri ancora stato pagato. Allora io riportai al Sig. Bocca e Co., e stamattina stessa sono acertato [sic] per loro parole che domani devono mandare denaro al Sig. Lampugnani, e per lo stesso mezzo ti faranno arrivare la somma a te dovuta.

In quanto alla [sic] spartito del Nabucco, che ebbe un’esito [sic] si luminoso e crescente di sera in sera, l’impresa lo ebbe col mezzo del Mo. Bazzoni da Parigi; e ne fu estratta una copia dallo spartito esistente a quel teatro Italiano. Mi si tenne celato questo sino al momento delle prove d’Orchestra, ed allora riconobbi la scrittura di [Wongler] capo copista del teatro Italiano. Le prove di cembalo le feci sopra piccoli spartiti di cui se ne fece acquisto da Scott [sic]. Io ne feci il rimarco all’impresa, dicendogli che era almeno cosa indelicata lo [sic] servirsi di musica non avuta onestamente quando questo spartito è proprietà di due Editori d’Italia. Mi si rispose che in Belgio non si riconosce proprietà letteraria ne [sic] artistica; a che essi avevano bisogno d’andare in scena sollecitamente e che da Milano ci voleva un mese per avere uno spartito e che il nuovo Mosè non lo avevano potuto allestire a cagione del gran ritardo dello spartito.

Ti dirò ancora che al teatro della Monaie [sic] qui in Bruxelles esiste pure uno spartito di Nabucco perché l’ho visto io.

Non ho bisogno di raccomandarmi alla tua discrezione per i dettagli di queste cose.

Da qui a un mese la stagione sarà finita, ed io ritornerò dopo pochi giorni in Italia, se però Verdi non andrà a Parigi.

Le prove della mia opera sono già incominciate con la Sigra. Medori, la Sigra. Vera, Lucchesi, e Morelli; gli artisti sono molto contenti delle loro parti ed io spero d’avere un buon’esito [sic]. Appena dopo la prima recita che sarà ai primi d’Aprile ti informerò dell’esito persuaso che se sarà buono ti farà piacere assai. Appena sarà stampato il libretto te lo manderò, che intanto lo leggerai, e quando sarò in Italia ti farò udire la musica che giudicherai o no se è ben apropriata [sic] al sogetto [sic]. Sono già in mezza parola con uno dei primi teatri d’Italia per farla riprodurre. Col tempo ti potrò dir quale è.

La Sigra. Vera cantò l’anno scorso al teatro Italiano di Parigi; è artista che mi piace, dotata di una bella voce, non molto robusta, ma che ha dell’eguaglianza, canta bene e sta in scena con talento.

Ti prego di salutarmi Tito, la Sig. Peppina, la Sig. Marietta, la Sig. Giulietta e tutti gli amici.

Addio addio

Il tuo aff E Muzio

 

P.S. Il Mo. Bazzoni doveva ritornare a mettere la sua opera, ma avendo fatto studiare ai cori il primo atto dopo quattro giorni di lezioni erano quasi tutti amalati [sic]!! Esso la metterà l’anno venturo, intanto avrà tempo a metterla in crogiolo e rifonderla.

 

Trascrizione di Simone Majocchi


Tipologia lettera
Sottotipologia lettera
Scrittura manoscritto
Lingua italiano

Medatadati Fisici
Nr. Fogli 1
Misure 216 X 136 mm

Lettera titolo LLET011260