Marostica 25 Maggio 1922

Gentil.mo Commendatore,

Trovandomi a Milano, circa un mese fa, passai dal suo studio, ma Ella era assente.

Non avendo più occasione di passare mi permetto inviarle la presente, che si riferisce a diversi nostri colloqui nei riguardi di una eventuale intesa per una prossima collaborazione.

Il poeta Lega mi scrisse, anzi, in proposito, informandomi delle Sue intenzioni al riguardo ma senza mai stabilire alcun che [sic] di preciso; tanto che io non ho mai potuto capire se le Sue intenzioni erano o meno favorevoli al progetto.

Avevo stabilito, appunto con Lega, di sottoporre al Suo autorevole giudizio il libretto dal titolo “La casa dei fiori”, libretto, questo, assai compiuto nelle sue linee generali.

Io, però, ho creduto opportuno non iniziare il lavoro se non dopo una esplicita adesione da parte Sua. Libero di qualunque impegno, eccomi ora a Lei, per offrirle con molto entusiasmo il mio modestissimo lavoro.

Se Ella lo crede opportuno, voglia essermi cortese di una pronta risposta. Ma, senza complimenti e senza riguardi, faccia che la risposta sia affermativa o negativa, in modo che io possa regolarmi e provvedere, nel caso, secondo le circostanze.

Con mille cordiali saluti e ossequi mi creda suo

A. Pedrollo

Marostica (Provincia di Vicenza)