Data: 12/7/1846



Luogo: Verona

ID: LLET012451




Pregiatissimo Sg Giovanni,
 
Verona - Li 12 Luglio 1846
 
Appena di ritorno da Vicenza le comunico che non mi fu fino ad ora fattibile di combinare di dar la Romea in quelle scene, per molte ragioni che nuocerebbero certamente all’esito del mio spartito. Prima di tutto la Sigª Barbieri-Ninì fece le sue difficoltà per la ristrettezza del tempo che ci vuole per ben montare un’opera, (poiché, convien dire che l’Impresa ha già promesso al pubblico anche l’Ernani), aggiunse a questo ch’ella vorrebbe fare uno spartito già imparato da Lei, ed infine pretenderebbe che io levassi un gran tratto della gran scena finale appoggiata quasi tutta al Basso, per metterci un Aria [sic] onde soddisfare alle sue sciocche esigenze, adducendo che senza questo pezzo la parte di Romea sarebbe di molto inferiore per interesse a quella del Basso. S’immagini lei, se io voglio fare un affronto al Varesi, di levare, cioè, un pezzo principale dell’opera, (e dove a Piacenza aveva fatto un grandissimo effetto, perché da me fu in gran parte ritoccato) per accontentare nell’amor proprio Madama Barbieri-Ninì. D’altronde il pubblico vedrebbe di mal occhio che il Bouché, che nelle prove dell’Attila piace tanto, non avesse a prender parte in questo spartito.
Io quindi sono partito da Vicenza senza che ancora si fosse nulla deciso, e se avrò in seguito qualche cosa a comunicargli, mi farò un dovere di parteciparglielo.
Da una lettera che Varesi ricevette dal Presidente del Teatro di Rovigo, pare che si voglia dare i Foscari, e la Romea, poiché volle che di questa seconda se gli spedisse subito il libretto. Se Lei combinerà pel Teatro di Rovigo, ho promesso di andarla a mettere in scena io stesso, e sarà ancora mio obbligo di ridurre quei tratti dove c’entra la Banda per sola Orchestra, perché così fui avvertito dal sudetto Sig. Presidente. Io gli ho fatto copiare qui una partitura netta dello spartito, perché dopo le modificazioni fatte sarebbe stato troppo d’imbroglio per la copisteria. Appena sarà compiuta gliela spedirò. Ieri dalla lettera che ricevetti da Carraro intesi che il contratto era stato definito, e ne ebbi grandissimo piacere.
Delle parti d’orchestra, che sono presso Bonola, non potrà servirsene che di alcuni pezzi, perché il rimanente soggiacque a qualche cambiamento, come gli farò in appresso rimarcare. Per esempio l’opera fu ristretta in Tre Parti, invece di quattro, altrimenti riusciva troppo lunga.
Pochi giorni sono scrissi al Sg. Merelli, il quale in un abboccamento avuto con Varesi, dimostrò di non esser molto lontano dal farmi scrivere alla Scala o nell’autunno o nel Carnevale. Lei potrà giovarmi a questo proposito, e dietro la risposta che avrò dal sudetto Sg. Merelli mi risolverò di venire a Milano, mentre al momento non ho motivo per intraprendere questo viaggio. Mi raccomando quindi caldamente alla di Lei amicizia, mettendovi dal canto mio tutto quell’impegno che possa assicurarmi della felice riuscita, nel caso che si potesse effettuare anche questo progetto.
Mi rammenti al Sg. Tito e mi creda frattanto
di Lei
Ubb. servo ed amico
Carlo Pedrotti
 
 
(Indirizzo)
Signor
Giovanni Ricordi
Editore di Musica
Milano
 
(Il timbro postale riporta)
VERONA
12 . LUG.O
Milano
13 . LUG.
Trascrizione di Paola Meschini


Tipologia lettera
Sottotipologia lettera
Scrittura manoscritto
Lingua italiano

Medatadati Fisici
Nr. Fogli 1
Misure 285 X 235 mm

Lettera titolo LLET012451