Data: 27/12/1849



Luogo: Verona

ID: LLET012496




Amico Cariss.mo,

 

Verona Li 27 Xbre 1849

 

Ti scrivo questa mia prima di tutto per augurare a te ed all’intera tua famiglia le più sincere felicitazioni pel novello anno, e poscia vengo secondare il tuo desiderio dandoti le prime relazioni del nostro spettacolo. Premetto però che nella mia qualità di Maestro Concertatore di questo Teatro Filarmonico non mi conviene per nessun conto che sia esposto il mio nome nelle notizie che anche in seguito ti manderò scritte in via di lettera a te diretta, che poi ne farai compilare un articolo a tuo piacimento da inserirsi nella nuova Gazzetta.

La musica dell’Attila non era nuova pei Veronesi che l’intesero molto ben eseguita tre anni or sono nell’occasione dell’apertura del Nuovo Teatro, e forse quella rimembranza ha fatto sì che jer sera lo spettacolo passò alquanto freddo. Per dire il vero alla Prima Donna Signora Bortolotti non istà la parte di Odabella, perché la sua voce è bensì forte nelle note acute, ma è mancante delle corde di petto, o per dir meglio sono assai deboli. Il tenore Milesi nella parte di Foresto fu lodevole, e nella sua Cavatina ebbe degli applausi. Questo artista non nuovo per Verona canta di buona maniera, con gusto ed accento, e quantunque la tessitura in qualche tratto gli resti un pochino incommoda [sic], pure egli sa trarsi d’impaccio assai favorevolmente.

Al Basso profondo Mitrouvich [recte Mitrovich ] s’attaglia perfettamente la parte del protagonista. Dotato di voce bella e vigorosa, è questi un cantante che ha molta intelligenza, ma che fresco ancora di malattia non ha potuto jer sera far pompa de’ suoi bei mezzi. In ogni modo venne applaudito nel Largo del Duetto, e vi contribuì la buona voce del Baritono Gianni che sostenne la parte di Ezio.

Nel primo atto piacque molto la cabaletta del Duetto fra la Bortolotti, ed il Milesi, tanto che il pubblico li volle finito il pezzo sulla scena.

Le due Arie, quella di Attila, e l’altra di Ezio passarono sotto silenzio; e sì che furono cantate con buon accento, ed anima, ma il pubblico non era di buon umore.

Qualche raro applauso ebbe il Largo del secondo atto, e avrebbe dovuto meritare di più, perché l’esecuzione fù ottima anche dal lato del Coro, assortito quest’anno di buone voci, e diretto convenientemente dal Sig. Botticelli.

Nel tono alto la Romanza di Milesi fù molto festeggiata, e così pure il Terzettino che vi seguita ebbe una buona parte di applausi. Ritornando ancora alla Sig.ra Bortolotti attendiamo di giudicarla in un’altro [sic] spartito. Il Mitrovvich [recte Mitrovich ] una volta che sarà pienamente ristabilito, non potrà che piacere, e così pure non venga meno il coraggio al Sig. Gianni perché gli è fornito di buoni mezzi vocali, e speriamo che il pubblico resti soddisfatto anche di lui.

Il Ballo di Cortesi, Beatrice di Gand piacque. Ora si attende la Beatrice pel debutto della giovine Spezia allieva del M. Foroni, insieme col tenore Basadonna.

Intanto addio addio

Il tuo amico Pedrotti

 

 

(indirizzo)

Signor

Giovanni Ricordi

Editore di Musica

Milano

 

(il timbro postale riporta)

VERONA

27

12

MILANO

28

DIC

Trascrizione di Paola Meschini

Opere citate
Attila

Tipologia lettera
Sottotipologia lettera
Scrittura manoscritto
Lingua italiano

Medatadati Fisici
Nr. Fogli 1
Misure 288 X 236 mm

Lettera titolo LLET012496