Data: 2/7/1877



Luogo: Torino

ID: LLET012992




[su carta intestata:]

CITTÀ DI TORINO

LICEO MUSICALE

Piazza Castello n°2

Torino, addì 2 Luglio 1877

Caro amico.

Della lettera che ora ti scrivo, nessuno dovrà saperne il contenuto, perché trattandosi d’un affare per me molto delicato, converrà che io agisca con somma prudenza. Devi sapere che il professore d’Oboe, il Calestani, che io aveva fatto scritturare dal Municipio per cinque anni, mancherà al proprio contratto, e mi mette per conseguenza in grave impiccio.

Sulle ragioni che indusse [sic] il Calestani ad agire così indelicatamente, è inutile che te ne faccia la storia.

È un bravissimo professore, ma instabile, e bramoso di cambiar sempre paese.

Ora egli andrà a Venezia professore in quel Liceo.

Quel professore d’Oboe che aveva prima, il Pompei, non era cattivo; possedeva una buona cavata, ma il motivo per cui non volli riconfermarlo per il quinquennio si fu perché non era sempre attento negli attacchi, e qualche volta lasciava mancare qualche sortita.

In generale suonava bene l’Adagio, e specialmente nel Corno Inglese era piuttosto valente. Per esempio nell’a solo dell’Anna Bolena, ed ora al Vittorio nel Preludio dell’aria del tenore nell’Ebrea si faceva molto applaudire.

Ma, come ti dissi di sopra, non era un’artista sicuro come il Calestani.

Ora come fare? C’è il Gastelli di Parma, che era al Cairo, ma so che a Parma quando si diede la Messa, il M° Verdi non era contento di lui.

Da Milano mi si offre un allievo del vostro Conservatorio, certo Persi (o Pergi), ma come indovinarla? Supponi che tanto il Gastelli, oppure il Pergi non corrispondessero, allora mi tirerei addosso tutte le maledizioni, perché i protettori del Pompei (fra cui il Sindaco, e molti altri) non mancherebbero di gridare all'ingiustizia. Ora tu dovresti fare una cosa, ed è di chiedere informazioni al Mo Usiglio.

Devi sapere che quando licenziai il Pompei dal Teatro (tenendolo però professore al Liceo) egli fece la scrittura della Fenice di Venezia per un triennio. Quando il Pompei ritornò a Torino mi presentò una lettera che l’Usiglio dirigeva a me con grandi elogi sull’abilità di questo professore. Che Usiglio dicesse la verità?

… Ora vorrei, che tu scrivessi confidenzialmente all’Usiglio, onde averne precise informazioni.

S’intende da sé che non mi nominerai con l’Usiglio, e insisti perché sia franco nella sua risposta.

A te sarà pure facilissimo di avere anche da altri informazioni, come si sia comportato il Pompei a Venezia, tanto più che nella stagione avanti vi era stato il Calestani.

Ho dovuto scriverti tutta questa chiaccherata perché tu sappia il vero stato delle cose, tanto più che abbiamo due opere importanti come il D. Carlos, ed il Re di Lahore.

Attendo un tuo riscontro e ti saluto di cuore

il tuo

Carlo Pedrotti

Trascrizione di Alessandro Branchi


Teatri citati
Teatro La Fenice

Tipologia lettera
Sottotipologia lettera
Scrittura manoscritto
Lingua italiano

Medatadati Fisici
Nr. Fogli 2
Misure 210 X 135 mm

Lettera titolo LLET012992