Data: 26/5/1875



Luogo: Lecco

ID: LLET013311




Caro Tornaghi

26 Maggio 75

Lecco.

Importunato continuamente dall’amico Lamperti per la Savojarda jeri mi ha spedito diverse modificazioni che lui ha fatto praticare chi sa da qual poeta! Io volli queste modificazioni un po’ per pretesto, un po’ perché in parte si rendono necessarie – Ma fatto sta che (comunque tu dica) questo stato di cose non può durare ne io posso menare pel naso l’amico Lamperti a quel tal punto senza averne serie conseguenze o per lo meno seccature – Sin dallo scorso Inverno spinto anche da Giulio, e credendo di combinare al dal Verme, ho lasciato correre una lettera di assicurazione a Lamperti qualmente io terminavo l’opera in Marzo o in Aprile. Deluso ora nelle sue speranze tornava a chiedermi a Milano in presenza tua se almeno pel Settembre sarebbe possibile l’effettuazione di quest’Opera – Io risposi di si – Ne potevo altrimenti – Qual pretesto volevi ch’io adducessi?  Perciò io sono stanco, anzi stanchissimo – Non già per paura che Lamperti mi possa nuocere od altro, ma perché la cosa ormai sorpassa la noja più nojosa delle noje. – Perciò senti – O tu e il Sigr Giulio trova[te] modo di far tacere il Lamperti, e che pazienti sino a tanto che sia ultimata la Gioconda, e io continuo questa – diversamente io mi accingo per un mese alla Savojarda, perché io non voglio essere altro seccato – Io ho il contratto con Ricordi – Sta bene se tu credi, momentaneamente di sospenderlo, intanto che dovrò ultimare la Savojarda fa come credi – Ma io voglio sortire da questa stupida situazione creatami dal destino nei momenti che dovetti lasciarmi strozzare per poter farmi conoscere, e quindi ringraziare il mio boja. –

Perciò sappiami dire qualche cosa ond’io possa regolarmi – Ho scritto a Boito perché mi mandi le sue modificazioni alla Gioconda. Se invece di questo libretto ne avessi avuto uno più scorrevole, più facile, avrei potuto compire e la Savojarda, e la nuova opera entro l’anno tutt’al più pel Febb. così, è un affar serio – doppiamente serio qualora penso alla riescita generale dello spartito, atteso molti punti del libretto per i quali non sono persuaso affatto – Io non ho l’esperienza che può avere una sommità, ma vedo a cosa bisogna attenersi per il pubblico italiano, e perché un’opera sia eseguibile dovunque, e giri. – Io chiesi tempo fa a Giulio come mi pare di averti detto di posporre ad’altr’epoca la composizione della Gioconda, – non assentì – Lui è convinto della riescita - Io, non interamente = Vedremo chi dei due avrà avuto ragione – Mi spiacerebbe che la ragione fosse mia!!! perchè sarei (come dicono i cantanti) stroncato in carriera[.]

Se scrivi al sig Giulio, salutalo per me – E vedete di togliermi da questa situazione, che importa a Lamperti il dare la Savojarda piuttosto questo Sett.e che l’anno venturo? – Così posso andare avanti colla Gioconda – Diversamente, ecco subito un’interruzione che non reca certo giovamento allo spartito – Attendo tue lettere, mentre fra l’uscio e il muro, (come Bongee cacciato a giuocare al tiramolla dietro l’uscio del loggione) ti saluto e sono

tutto tuo

A Ponchielli

Tanti doveri al sig Tito e moglie anche da parte di mia Teresina –

Trascrizione di Pietro Zappalà - Centro Studi Ponchielli di Cremona


Teatri citati
Teatro Dal Verme

Tipologia lettera
Sottotipologia lettera
Scrittura manoscritto
Lingua italiano

Medatadati Fisici
Nr. Fogli 1
Misure 209 X 133 mm

Lettera titolo LLET013311