Gentiliso sigr Giulio.

Pietroburgo.

Già da alcuni giorni ricevetti la di Lei pregiatis dove rilevo l’intenzione di fissare il Menotti. – Francamente le devo dire che questa scelta non mi potrà mai persuadere. Convengo che sarà il più conveniente dei 3, ma l’impresa doveva pensare a qualche artista più sicuro, e più distinto. Qui, poi dove il Menotti cantò ho assunto informazioni di lui, e queste non sono le più favorevoli. Badi che queste informazioni partono da persone competenti, e imparzialissime[.] Ma io comprendo benissimo come vanno certe cose. – L’Impresa dovendo pagar molto il Tamagno, la Pantaleoni, e certe altre pretese celebrità che devono venire in seguito, vuol risparmiare sul Baritono e su qualche altro artista; – ed io dovrei essere in parte il capro espiatorio come lo fui col Figliuol Prodigo sopportando un baritono impossibile sopprimendo i pezzi più importanti come il Duetto colla donna, mentre a Torino eseguito appena un po’ meglio piaceva motissimo. – Io vedo che Lei naturalmente non vuol accampare soverchie pretese coll’Impresa onde non buscarsi l’epiteto di tiranno, di despota, etc etc – Naturalmente Faccio appoggia come tutti i direttori l’impresa, … Che le devo dire? Sentirò il Menotti, e anche il Beltrami negli spartiti che si faranno durante il carnovale ma se le mie impressioni si mantengono le stesse, e se l’impresa non pensa a surrogare altrimenti, ritiro lo spartito. Frattanto la prego di non distribuire parti, se non a Tamagno e alla Pantaleoni. –

Domani ha luogo la prova generale dei Lituani. – Giovedì la 1a rappresentazione. Meno alcune incertezze dipendenti dall’aver interrotto sovente le prove, in causa d’altri spartiti, ma in complesso l’esecuzione è buona. Buonissima per parte dei Cori. – l’Orchestra lascia a desiderare – non c’è quel calore, quella vita che si sente nella nostra insuperabile della Scala. – Bevignani ci mette tutto l’impegno, ma … ci sono dei ma! La Durand è un po’ fredda però in complesso mi piace. – Cotogni eccellente – ha solo la smania di voler troppo smorzare facendo certi ppp. che costì si chiamano canto in veste da camera ma che qui passa come una gran cosa – Riesce anche un po’ pesante e stiracchiato, forse perché ora teme di non resistere. Noti, che tiene ancora una voce potente, magnifica da vendere a molti Baritoni = Uetam, assai bene, ha solo il difetto di tener lunghe le note nelle cadenze etc – Marconi assai bene negli Adagj – Lascia molto a desiderare come attore, e pel modo non abbastanza grandioso d’interpretare i Recitativi, e ciò che richiede maggior quadratura. Canta in modo ammirabile il Duetto dell’ultim’atto colla Durand e l’ultima sua scena segnatamente l’Adagio, e la morte. (1) [di traverso sul foglio: (1) Messa in scena magnifica, … da intontire.] – Ed ora che le ho vuotato il sacco, vado alle cadenze. Probabilmente mi fermerò anche alla 2a recita – (se la 1a come spero va bene.) ed io sarò costì coi 1mi di Nov.e [sic: dovrebbe essere Dicembre] immancabilmente. Ho pensato alla Romanza del Tenore, sulla cui fine mando Tamagno al La# … che diversamente non caverebbe forse un ragno dal muro! – In attesa dunque di vederla fra breve passo a riverirla distinte e sono

tutto suo A Ponchielli

[Di traverso sulla seconda pagina:] tanti doveri per parte di mia moglie – La prego di salutarmi Tornaghi, e anche Calabi.

Trascrizione di Pietro Zappalà - Centro Studi Ponchielli di Cremona


Teatri citati
Teatro alla Scala

Tipologia lettera
Sottotipologia lettera
Scrittura manoscritto
Lingua italiano

Medatadati Fisici
Nr. Fogli 1
Misure 180 X 111 mm

Lettera titolo LLET013450