Egregio Sig. Colombo,

ricevo il “Salice d'oro” verseggiato dal Sig. Alessandro Corbella che mi scrive esser stato incaricato di tale lavoro dal Com. Tito. Le rimando a Lei dopo averlo letto e mi deve scusare se mi soffermerò un poco su questa versione, ma è assolutamente necessario mettere bene in chiaro diverse cose. Considerata la difficoltà che presentava la verseggiatura della mia favola, devo anzitutto lodare quanto il Sig.r Corbella ha fatto, però, come autore del libretto e della musica, mi trovo costretto a non poter giudicare i versi del Sig. r Corbella dal solo lato letterario, ma a subbordinarli a quanto io ho scenicamente e musicalmente pensato. Per tali ragioni mi devo subito recisamente opporre al cambiamento fatto del Gnomo in un Elfo e del Fungo rosso in un giglio. Precisamente la figura del Gnomo è quella commentata nel modo più caratteristico e originale nella mia partitura. Durante tutto il lavoro gli ho mantenuto un carattere grazioso sì, ma accompagnato sempre da un tono umoristico-grottesco che da tanto a lui quanto agli altri Gnomi un'impronta spiccatissima. Queste caratteristiche non si possono adattare ad altri personaggi e in nessun modo poi a degli Elfi. Considerando anche la cosa dal lato scenico io non mi posso figurare p. e. degli Elfi con le lanterne in mano, cosa invece tanto caratteristica e tipica per dei Gnomi. Insomma il personaggio del Gnomo non deve essere cambiato, e soprattutto perché grande parte della musica del “Salice” diventerebbe adirittura illogica. È naturale che mantenendo la figura del Gnomo, non lo si possa far abitare in un Giglio, nel quale il poeta vorrebbe trasmutare il mio fungo rosso. Il Sig. Corbella mi scrive che la capocchia rossa del fungo potrebbe dar luogo a.. un doppio senso. Sono con lui per il doppio senso.... letterario, ma francamente non lo vedo più in scena. Nell'ultimo “sunto” della mia favola che ho consegnato ultimamente alla casa Ricordi, ho sempre evitato di parlare di “capocchia rossa” scrivendo invece p. e. … “in gran fungo dall'ampia testa rossa punteggiata di bianco..... ecc, ecc.”. Quindi mi pare che anche in poesia si possa, con delle perifrasi, evitare la frase pericolosa, a parte che credo esista un termine botanico del quale purtroppo ora non mi ricordo. Anche il Fungo dunque non dovrà esser cambiato né in Giglio né in altro. Osservo che anche tutte le denominazioni dei “Personaggi” (prima che la favola cominci) subirono dei cambiamenti. Trovo infatti: “La biondissima” in luogo di “La fanciulla bionda” – “L'orco incantatore” in luogo di “Orco” semplicemente, ecc, ecc. Poi “Sciame di gnomi” – “Orda di folletti” – “Corteo degli elfi” – invece di “Gnomi, elfi, Folletti, ecc, ecc, ecc. A parte che quel “Biondissima” non mi piace affatto, trovo che tutto ciò è un po' sproporzionato e pretenzioso in confronto colla semplicità del soggetto, e francamente, quantunque forse meno elegante, preferisco la mia prima maniera. Sotto l'elenco dei “Personaggi” sta scritto: “Nel mondo dei simboliepoca dei sogni. Per mio conto non ho creduto necessario, trattandosi d'una favola, far parola né del dove, né del quando si svolge l'azione. Il poeta avrebbe un lavoro molto più grato e semplice che quello di dover costringere una prosa in versi, e come dico credo che il lavoro guadagnerebbe in semplicità e in brevità. Se il Com. Tito lo crederà del caso gliela potrò mandare. Non voglio però con questo oppormi alle intenzioni del Com. Tito al quale intanto sono gratissimo per l'interesse che mi dimostra. Mando a Lei questa lettera e le bozze del Sig. Corbella, poiché suppongo che il Sig. Commendatore si trovi ancora a Parigi. Le sarò grato se vorrà avvisare il Sig. Corbella (via Fiori oscuri 15) di venire a ritirare da loro il suo lavoro, per poterlo poi rendere edotto delle mie osservazioni. Io gli scrivo ora dicendogli appunto che spedisco alla Casa Ricordi i suoi versi e pregandolo d'andarli a ritirare per prendere anche nota dei miei appunti. In ogni modo per quanto riguarda l'Epoca dei sogni, si potrà lasciare perché è ben trovato, ma sarà bene togliere “Nel mondo dei simboli” che ha tutta l'aria di far assurgere la favola a un'importanza simbolica che non ha affatto. Ho preferito, anziché dilungarmi ora ancora in osservazioni sul lavoro, segnare le medesime in margine della bozza mandatami. Al Sig. Corbella sembreranno forse eccessive le mie annotazioni, ma le ho segnate proprio perché l'ho ritenute assolutamente necessarie, non già per pedanteria. Capisco quanto sia difficile impresa il mettere in versi un lavoro del quale non si conosce che il sunto, senza aver mai sentito la musica, né aver scambiato qualche idea coll'autore. È appunto per questo che al poeta possono sembrare indifferenti certi mutamenti, o l'uso di certe frasi e magari di certi aggettivi, mentre il musicista poi s'accorge subito dei contrasti stridenti che risulterebbero fra la musica e il commento letterario. Come ho già detto io non posso che lodare quanto il Sig. Corbella ha fatto e credo che se si vorrà attenere alle mie osservazioni potrà (modificando) ricavare da quanto mi ha mandato quello che il Sig. Com. Tito ha voluto. Non so però se questa favola non guadagnerebbe forse in brevità e semplicità se fosse, anziché in poesia, trattata in una prosa elegante. Del mio “Salice” la casa Ricordi possiede solo il “sunto” e lo “Sviluppo scenico.” Originalmente io la scrissi però come una favola che si racconti, naturalmente con uno stile più distinto e con maggior poesia che non abbia il “sunto”. Chissà che questa prosa, debitamente ritoccata da un letterato, non potrebbe dare quanto appunto si abbisogna. Scusi tanto la seccatura e gradisca i miei più sentiti ringraziamenti. Se ha bisogno qualche cosa qui a Vienna me lo scriva senza cerimonie. Sarò felicissimo se potrò essere utile. Mille grazie ancora e una cordialissima stretta di mano dal suo dev.mo

Riccardo Pick Mangiagalli

Le sarò grato se mi vorrà rendere noto l'arrivo a Milano delle “bozze” del Sig. Corbella, e di questa mia lettera.

Vienna 9-VII-1913

Trascrizione di Mauro Piccinini
Persone citate
Alessandro Cortella

Opere citate
Il Salice d'Oro

Tipologia lettera
Sottotipologia lettera
Scrittura manoscritto
Lingua italiano

Medatadati Fisici
Nr. Fogli 2
Misure 170 X 132 mm

Lettera titolo LLET013534