Egregio Signor Commendatore,

Le confermo una mia lettera in data 14 corrente. Ripensando alle cose dalle quali dipende l'andata in scena del mio “Salice” mi sono ricordato come a suo tempo il M°. Mingardi mi fece presente che qualora Fokin non avesse potuto accettare l'incarico sarebbero sorte delle difficoltà, e non lievi. Come può pensare tutte le mie speranze sono ora rivolte a Fokin e considerata la ben meritata fama che dose questo artista, sarebbe per me la realizzazione d'un ideale s'egli s'assumesse l'incarico. Ma in caso contrario? Ho considerato questa brutta eventualità, e mentre attendo e spero nella decisione di Fokin, ho cercato di sapere se non vi sia qualcuno qui. Infatti mi è stato detto molto bene di Hasreiter coreografo dell'Opera imperiale di Vienna, il quale ha pure messo in scena dei balli la musica dei quali si distaccava completamente da quella dei balli soliti. Considerando che la Casa Ricordi si trova in relazione colla Hofoper di Vienna ho creduto far buona cosa informarla di ciò. Naturalmente Fokin è.... Fokin e specialmente dopo la sua ultima lettera spero ancora sempre ch'egli possa accettare l'incarico, ma io ho meditato sul sfortunato caso contrario ed in seguito a ciò mi sono deciso a scriverLe. Tengo a renderLe noto che le informazioni che ho fatto su Hasreiter le ho prese senza menomamente accennare di cosa si potrebbe trattare, né per chi, ne per dove. Non ho assolutamente detto nulla di nulla, e nemmeno conosco Hasreiter personalmente. Le sarei gratissimo se in caso d'un rifiuto di Fokin ella mi rendesse avvisato per telegrafo affinché io possa partire subito per Milano, anzi Le rendo noto che non avendo più dei veri impegni sono pronto a partire per Milano o per altrove, e questo non solo in caso di bisogno, ma se appena, appena può esser utile. Vale più qualche volta scambiare qualche parola che scrivere un volume. La prego di scusare la libertà che mi prendo e voglia gradire i miei rispettosi saluti. Suo dev.mo

Riccardo Pick M.

Vienna 19-luglio 1913