Cardina, 29 sett. 1920

Carissimo Signor Clausetti,

le debbo ancora un mondo di ringraziamenti per il cordialissimo telegramma dopo la première di Bergamo.

Le sarà pure giunta notizia che anche a Varese il Carillon ebbe proprio un grandissimo successo. Ma a proposito di Carillon dovrò un giorno parlare con Lei per quanto riguarda scene e costumi. Circa le prima ho dovuto riscontrare in quelle di Bergamo una quantità di dettagli che non avevano nulla a che fare con il bozzetto originale, come pure mi mancavano invece altri molto chiaramente disegnati sul sudetto bozzetto. Si è cercato di rimediare alla meglio, ma, se non erro, ho sentito che la stessa scena di Bergamo dovrebbero servire per il Dal Verme. Sarebbe questa una cosa alla quale bisogna opporsi assolutamente qualora non vengano modificate secondo il bozzetto originale. Anche per i costumi sono tutt'altro che contento. Per la verità, ad onta del materiale più scadente, erano certo più consoni ai figurini quelli di Bergamo che non quelli di Varese. Di questi ultimi, per es., non una sola parrucca era eseguita secondo i disegni di Brunelleschi, senza parlare poi di certi dettagli, come la calotta d'Arlecchino, che era semplicemente una cosa grottesca e debbo alla buona volontà della Varischi se in qualche modo s'è potuto rimediare.

Non parliamo poi di alcune novità assai strane: a Varese non fu mandata per es. la parrucca della Principessa del sogno. Fattane richiesta fu risposto all'impresa che si tratta della parte di una solista! e che quindi doveva pensarvi l'artista che interpretava la parte. Siccome in tutti i teatri ove venne rappresentato il Carillon magico venne sempre mandata anche la sudetta parrucca, non comprendo cosa significhino queste novità. In ogni modo credo sia tempo di far sapere a chi di ragioni che si è tollerato anche troppo circa il modo arbitrario con cui vengono interpretati i figurini ed i bozzetti di Brunelleschi, e siccome v'è tempo (prima che il “Carillon” venga ripreso) di rimediarvi spero che lo si voglia fare.

Le sarò molto grato se Ella vorrà interessarsi della cosa e sono più che certo che la sua autorità potrà fare molto. È veramente peccato che questo lavoro, che raccoglie ovunque così belle accoglienze, non possa mai rappresentarsi con la voluta messa in scena, ed è un torto verso Brunelleschi il tollerare che i suoi magnifici disegni non vengano interpretati come si meritano. – Per quanto riguarda il Dal Verme ho sentito che si vorrebbe scritturare la Bortolotti per la parte di Arlecchino.

Questa Bortolotti interpretò il Pierrot a Varese, ma è assolutamente inadatta per l'Arlecchino. Ne è convinta essa stessa tanto è vero che precisamente a Varese mi pregò di intervenire perché non le venga data questa parte. –

Io non capisco perché l'impresa del Dal Verme non ha pensato alle sorelle Battaggi. Le assicuro che io a Bergamo ne sono rimasto entusiasta. Sono delle ottime soliste ed inoltre la Teresa ha composto tutte le danze in un modo veramente ammirevole in modo che rappresenta per l'impresa anche una economia poiché funge anche da coreografa.

Guardi se può parlare a Poli. – In ogni modo la Bortolotti per Arlecchino no assolutamente e mi risulta che anche per la Colombina..... v'è da stare poco allegri. Sarebbe veramente peccato rinunciare alle Battaggi e credo che anche Poli se ne convincerà. –

Ora debbo chiederle ancora un favore: come Ella sa io sono di commissione in quel concorso indetto dal giornale “Pianoforte”. Ignorando io prima dove avrei finito l'estate ho detto al Sig. Gatti di Torino di spedire i pezzi che devo esaminare alla Casa Ricordi ed ho ricevuto in questi giorni una lettera nella quale mi si avvisa che i sudetti pezzi arriveranno prestissimo a Milano.

Le sarei molto grato s'Ella, appena giunti, li volesse far recapitare a casa mia (in Via P. Umberto 30) da dove penseranno a mandarmeli qui. Mille grazie in anticipo di tutto e mille scuse per tutte le noie.

Ospite dei Signori Ravasi, termino qui in modo delizioso le vacanze estive.

È stato fuori anche Montemezzi ed anzi lo aspettiamo ancora oggi. – Spero tutti i suoi sani e felici. Cosa fa Pietro? Ha lavorato questa estate? Me lo saluti e gli dica che attendo da lui molte cose! E molto belle! Omaggi alla signora e tantissime cose da mia moglie anche a Lei.

Il più affettuoso saluto da suo dev.

Riccardo Pick M.

presso il Sig. Guido Ravasi

Via Giulini 14

Como

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Il mio vero indirizzo è: Ponte Chiasso per Cardina ma per la posta è più rapido quello sopra.

P.S. Debbo ancora fare un'aggiunta sempre a proposito del “Carillon” - Già l'anno scorso seppi che alcuni costumi venivano usati per altri lavori. Sono venuto a sapere in questi giorni che anche ultimamente al Dal Verme il sipario speciale venne adoperato per un'operetta! Mi pare questa una cosa che leda anche i diritti di casa Ricordi e credo di fare cosa utile informandola. L'operetta in questione era del Darclée.

Di nuovo mille saluti.
 

Trascrizione di Mauro Piccinini

Teatri citati
Teatro Dal Verme

Tipologia lettera
Sottotipologia lettera
Scrittura manoscritto
Lingua italiano

Medatadati Fisici
Nr. Fogli 4
Misure 175 X 132 mm

Lettera titolo LLET013554