Firenze (33), Via de’ Serragli 109
Telef. 35 - 65
S. Lazzaro di Parma
Natale del 1922
Egregio e caro Comm. Clausetti,
non so dirle la mia gratitudine per quel sabato che la Sua Signora gentile e Lei vollero venire a portarci ivi alla Stazione! Creda che nessun viatico poteva esserci più gradito, per il mio triste viaggio ... Dico triste per tante ragioni, che non occorre spiegare.
Giornata grigia, plumbea, e piena di malinconia. Pazienza; passerà anche questa come passa ogni cosa di questo mondo.
Giovedì al tocco saremo, se Dio voglia, a Firenze. E vorrei in pochi giorni condurre a termine la Messa da Requiem per darmi poi tutto alla composizione della musica del dramma nuovo, e agli studi preparatori per quell’altro dramma medievale. Intanto leggo, che l’ho avuta ieri sera dall’On. Guerci, la preziosa Cronaca di Fra Salimbene ... E credo che gli uomini di settecent’anni fa erano miserabili e miserevoli come quelli di oggi!
Devo pregarla (ieri mi era passato di mente) di mandare altri due spartiti alla Scala, uno per il M.° Amleto Tornari e uno per il Sig. Carlo Farinetti. Li firmerò poi quando tornerò costì.
La prego di porgere i nostri saluti più cordiali e devoti alla Sua Signora, alla quale e a Lei e ai loro figlioli auguriamo ogni bene, e mi rammenti al carissimo Sig. Valcarenghi, e voglia gradire un abbraccio dal Suo aff.
Ildebrando Pizzetti