Milano, li__________________192___

R. CONSERVATORIO DI MUSICA

GIUSEPPE VERDI

MILANO

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Cortina d’Ampezzo

Hotel Faloria – 17 luglio 1928

 

Caro Amico,

 

l’impazienza di superare un punto scabroso nella composizione dell’opera sinfonica cui sto lavorando mi ha impedito di dare l’ultima indispensabile letta alle bozze dell’Abramo e Isacco. Ma fra pochi giorni glie Le rimanderò corrette.

Intanto credo opportuno scriverle per parlarle di alcune cose importanti.

È venuto qui per una breve visita Serati, il quale mi ha parlato del Wolf, il direttore che dovrà dirigere Dèbora ad Amburgo, come di un maestro mediocrissimo. Pare che Respighi abbia avuto molto da fare, per riuscire ad ottenere una esecuzione decorosa della sua Campana sommersa. Vedo dunque sin d’ora la assoluta necessità che io mi rechi ad Amburgo (quanto preferirei starmene a lavorare nel mio studio!) per sorvegliare la preparazione scenica e orchestrale dell’esecuzione dell’opera mia. Mi bisognerebbe dunque saper al più presto: 1o, quando l’opera dovrebbe andare in scena e quanto tempo prima io dovrei trovarmi in Amburgo (dove in ogni modo non vorrei rimanere più di dieci o quindici giorni); 2o, se il Teatro di Amburgo provvederà a compensarmi per la mia collaborazione. Poiché io penso che, se ciò non avvenisse, sarebbe la Casa Editrice dell’opera che dovrebbe mandarmi a suo carico, ed io preferirei che l’onere fosse sostenuto dal teatro.

Passiamo ad altro.

Si hanno notizie riguardo alla inclusione di Dèbora e Jaéle nel cartellone del Regio di Torino? A suo tempo bisognerà raccomandare la Tess per la parte di Jaéle. E il direttore d’orchestra, sarà Marinuzzi?

A Marinuzzi scriverò domani per persuaderlo a dirigere, al Reale di Roma, il Fra Gherardo invece di Dèbora.

Ho letto su un giornale che a Parma si inaugurerà la stagione col Fra Gherardo. E ho anche letto che fra gli artisti scritturati sarà Trantoul. Benissimo dunque per il protagonista. Ma la donna, chi sarà? E chi sarà il direttore? Anche a Parma bisognerà ottenere che l’Impresa sostenga le spese per quella collaborazione che io darò, per una settimana o dieci giorni, per la messa in scena dell’opera.

Ma sopratutto dal San Carlo di Napoli bisognerà ottenere un contratto conveniente. Resta inteso che io andrò a Napoli per gli ultimi dieci o dodici giorni di prove, prove di sala e prove di orchestra e prove di scena (e dovrò dunque trovare una parte di lavoro già fatta; e l’opera già letta in orchestra) e che dirigerò le prime tre rappresentazioni almeno; disposto poi a cedere la direzione al Salfi o a quell’altro maestro che si fosse occupato della preparazione dell’esecuzione. Le chiedo intanto di volermi dire, per cortesia, a quali condizioni è andato quest’anno Zandonai per dirigere il suo Giuliano. L’informazione – che io terrò del tutto riservata – mi varrà per sapermi regolare nel porre le condizioni mie.

A proposito della rappr. del Fra Gherardo a Napoli, la Signora Tess mi ha scritto a nome del Sig. Torre, per chiedermi quale io preferissi fra due tenori proposti: [Fagraja] e Verona. Ho risposto designando [Fagraja]. Dell’altro, per ora, neanche parlarne. E veda, La prego, d’informarsi se alla Scala ci sarà ancora Trantoul: perché io non vorrei davvero che egli venisse sostituito dal Verona, almeno per le prime recite della ripresa!

Non ho notizie dirette del Maestro Toscanini, ma credo egli stia bene e lavori. Gli scriverò uno di questi giorni, quando possa dargli notizie del lavoro sinfonico al quale attendo.

D’Annunzio mi ha scritto più volte annunciandomi il prossimo invio di un suo lavoro per il quale io dovrei scrivere la musica. Non so di che si tratti! La pregherei, intanto, di mandarmi qui uno spartito del Fra Gherardo per D’Annunzio (al quale io stesso lo manderò con una dedica), e di mandare uno spartito della stessa opera a Malipiero, ad Asolo.

Perdoni la fretta e il disordine di questa lettera. E mi scriva, La prego, rispondendo alle mie molte domande. E non mi dica che sono troppo indiscreto.

Cordialissimi saluti ed auguri a tutti i Suoi, al Comm. Valcarenghi, e a Lei dal Suo

Ildebrando Pizzetti

Trascrizione di Paola Meschini

Tipologia lettera
Sottotipologia lettera
Scrittura manoscritto
Lingua italiano

Medatadati Fisici
Nr. Fogli 2
Misure 290 X 225 mm

Lettera titolo LLET013743