Data: 29/8/1942



Luogo: Roma

ID: LLET014338




Il Messaggero

Roma, lì 29 agosto 1942

Via del Tritone n. 152

 

Carissimo Comm. Valcarenghi,

 

dalla vostra sede di Roma Le ho fatto spedire il manoscritto dei miei recentissimi "Canti di Rilke" per voce e pianoforte, che ambirei con particolare cuore che figurassero nelle edizioni Ricordi. Benché supponga che l'umore editoriale nei riguardi delle liriche per canto e pianoforte non debba essere brillante, mi permetto qui di osservare che questi miei nuovi “canti” sono i primi che scrivo dopo oltre dieci anni, e dietro sollecitazione di moltissime parti. Comunque poiché io col passare del tempo sto stringendo e selezionando la mia produzione all'osso (l'ultimo lavoro che mi avete stampato risale all'estate del 1940), La prego di darmi fede che ciò che io offro a Casa Ricordi è il meglio dell'animo mio, della mia coscienza, della mia abnegazione. E queste quattro liriche mi paiono, immodestamente, belle, e belle sono sembrate agli amici fidati e rari che mi vivono accanto.

Cosa interessante è pure che i testi delle liriche io li ho tratti dalla poesia di Rilke, grandissimo poeta moderno tedesco ancora ignoto al nostro pubblico, che Vincenzo Errante ha tradotto con felicissimo estro: la autorizzazione di Errante a pubblicare le liriche è già in mio possesso.

A Lei che fu sempre caro e prezioso amico delle mie fatiche musicali, ho piacere di comunicare il felicissimo cammino delle mie "Stampe della Vecchia Roma": in questo scorcio di stagione hanno avuto calorosa accoglienza a Roma, Firenze e Torino; particolare successo anche di Stampa a Wiesbaden e a L'Aria sotto la direzione dell'ottimo M° Carlo Schricht; e che infine il notissimo direttore tedesco Van Kempen mi comunica or ora di averle incluse nei suoi prossimi programmi di Berlino, Dresda, Halle, Budapest, Torino, Firenze e Roma. Come vede la mia musica corrisponde, alla meglio, alla loro fiducia ormai antica.

S’io penso che sono passati già 17 anni da quel felicissimo giorno che la mia prima ed ingenua paginetta fu ospitata nel gran Pantheon delle edizioni Ricordi, rivivo i sentimenti di tenace affezione che ci hanno legati, senz’ombre, fino ad oggi. E non posso dimenticare che i tre quarti della mia fortuna musicale la dedico a Lei, carissimo commendatore, che mi ha aiutato con un affetto davvero fraterno. Ella non può credere quante volte io La pensi: quanta devozione mi stringe a Lei, quanta commossa ammirazione e attaccamento ho sempre avuto … anche quando tremavo davanti a Lei, io piccolo musicista alle prime armi, e temevo i suoi bruschi modi, benefici. È ormai un anno che non ci vediamo e me ne rattristo: ma penso già che in una mia prossima venuta a Milano avrò modo di stringerLa di nuovo e di abbracciarLa anche, se me lo permetterà. Accolga intanto questi sentimenti che mi sono sgorgati, anzi traboccati, spontanei dal cuore: e partecipi alla sua cara famiglia la mia devota amicizia, ricordandomi in particolare il carissimo e simpatico Aldo. Se Ella mi scriverà due righe mi dia, La prego, notizie di Guido, del quale non ho seguito più nulla.

Con ogni augurio di felicità e di benessere mi creda sempre suo

Renzo Rossellini

Trascrizione di Michele Carpino
Tipologia lettera
Sottotipologia lettera
Scrittura manoscritto
Lingua italiano

Medatadati Fisici
Nr. Fogli 1
Misure 290 X 223 mm

Lettera titolo LLET014338