Montano Comasco 6/8.21

Caro Manneschi,

Ricevo, ora, da Clausetti il testo per i versi dell’operetta Ordine della Duchessa. I versi del primo atto. Viceversa, io, da quattro o cinque giorni ò mandato a Clausetti tutti i tre atti rifatti, appuntando sugli stessi la traduzione in prosa del testo che dovrebbe servirmi per i versi. Scrivo a te, perché so che l’amico Clausetti deve essere via, e ti prego d’una cosa. Primo: o mandarmi quassù un’altra copia del libretto (vecchio testo) che tu avrai certamente; o copiare i miei tre atti, comprendendo in essi, anche la prosa de’ versi così com’è, e mandarmene una copia quassù. Io allora in poco tempo, rifaccio anche i versi. Ài letto come ò modificato il testo del libretto? È venuto bene: da vera operetta.

Se Clausetti è via, fa copiare il mio manoscritto subito e mandamene una copia: se per avere la copia mia si dovesse aspettare molto, mandami una copia vecchia; se ti secco con questa … mandami a quel paese. (Io ci sono già). Se Clausetti c’è, digli che non faccia orecchie da mercante (lui ch’è un poeta come … vedo dai versi ò un callo ai piedi) alla simpaticissima proposta che gli ò fatto con la mia ultima lettera. Qui non piove da molto tempo e sono all’asciutto. Per cui “d’ordine del Duca Clausetti” Robuschi mi invii quanto è stabilito per l’ordine della Duchessa.

Scrivimi. Va’ in malora. Abbraccioni.

A. Rossato