Pino Torinese I/II/46

Casa Editrice G. Ricordi & C.

M i l a n o

Stamane ho ricevuto l’assegno, il contratto per il Concerto per pianoforte e orchestra nonché il bollettino della EIDA. Il tutto vi accludo debitamente formato. Per l’assegno grazie. Ho pure ricevuto la bozza del libretto che correggerò. Ad un primo sguardo vedo che nella didascalia iniziale del II atto sta scritto che la scena è come al I atto. Questo era così in una prima versione, poi con Pinelli si decise di modificare nel senso che la scena, pur restando come nel I atto deve apparire da un altro punto di prospettiva, ossia, in parole pratiche, vista da un altro lato epperciò diversa. Siamo addivenuti a tale cambiamento perché abbiamo pensato che il mutare radicalmente scena costituiva una sorpresa di più per chi vede. Quindi, siccome Pinelli si trova a Roma (non ne conosco l’indirizzo) e il correggere il libretto è cosa da farsi il più presto possibile, penso che una via sicura per vedere cosa aveva scritto su questo mutamento di scena sia quello di riferirsi alla mia partitura. Ergo: consultare ciò che ho scritto nelle didascalie del principio dell’atto II e comunicarmele al più presto.

Ad ogni buon conto io sarò a Milano martedì venturo, 5 nov., e mi ci fermerò fino al 7 per il concerto De Sabata; in tale occasione passerò da voi e se mi farete vedere le bozze del II atto potrò apportare al libretto l’importante correzione.

Circa il lavoro del III atto posso rassicurarvi che esso procede con soddisfacente celerità. Per martedì anzi spero di portarvi un’altra scena ultimata (partitura e canto e pianoforte). E a proposito di canto e pianoforte, mi pare di aver scritto in testa al I atto «adattamento per canto e pianoforte; vi raccomando quindi di stampare questa mia versione invece della consuetudinaria riduzione per canto e pianoforte.

E mi pare di non avere al momento altro di importante da comunicarvi.

Grazie e abbiatevi i miei più cordiali saluti.

Vostro

Giorgio Federico Ghedini

[Nota di altra mano]

Via Mangili 38 a